Reggina, Pedullà: “Vi spiego la situazione Rivas. Le prossime 3 partite potrebbero risultare fondamentali”

StrettoWeb

A ‘Buongiorno Reggina’, sui canali ufficiali del club, è intervenuto telefonicamente il noto giornalista sportivo Alfredo Pedullà

Così come spesso accade, sui canali ufficiali della Reggina è intervenuto telefonicamente il noto giornalista Alfredo Pedullà. Si è parlato di tanti argomenti, ecco le sue parole

CORONAVIRUS – “La situazione porte chiuse? L’ho presa con realismo. Prima dire di no e poi essere costretti a fare le porte chiuse non è sinonimo di omogeneità. Lo stesso Ghirelli inizialmente voleva preservare gli incassi. E allora la Reggina che deve dire? Come il Bari è tra quelle che ci perde di più. C’è stata sicuramente confusione”.

EUROPEI – “E’ sicuro che gli Europei arriveranno? Bisogna navigare a vista. E’ talmente complicato pianificare eventi imminenti che sembra quasi di pensare al 2022. Per ripristinare un minimo di normalità bisogna aspettare fine marzo, ma io mi auguro anche prima. Anche due settimane”.

RIVAS – “La macchina si è accesa per quanto riguarda Rivas. C’è la volontà da parte di tutti, anche eventualmente di investire sul cartellino. Il semaforo è verde e, indipendentemente dal rinnovo del prestito, la Reggina può pensare di andare oltre. Rivas è un calciatore di alta Serie B prestato alla Serie C”.

IL CAMPIONATO – “La situazione attuale in campionato? Mimmo Toscano è sempre Mimmo Toscano, non diventa Antonio Toscano per un mese. La situazione De Rose non penso si possa discutere dopo. Mi sembra che certe volte si dia tutto per scontato. I campionati di Serie C sono i peggiori della storia del calcio. Se riuscissi a lasciare questa categoria dopo un anno e mezzo è un record incredibile. Non perdiamo di vista la realtà. Penso che le prossime 2-3 partite possano essere fondamentali”.

SCENARI GRIGI – “Promozione a nessuno in caso di annullamento del campionato? Di solito è ‘chi c’è chi non c’è non c’è’ al momento dell’annullamento. Ma non si parla di questo al momento. E’ una paura lecita del tifoso ma la realtà è ‘giocare a porte chiuse’, spero anche per meno di un mese”.

Condividi