Coronavirus, quale futuro in campionato per la Reggina? Tutti gli scenari futuri: le 3 ipotesi

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Il Consiglio Federale odierno ha tracciato le linee guida. E per la Reggina cosa succede? Andiamo ad analizzare tutti gli scenari

23 marzo, 3 aprile, 31 maggio, 30 giugno. Date, date, date. Tanti appuntamenti, poca certezza. E’ la situazione inedita che il Coronavirus ha portato con sé. Da oggi misure restrittive in tutta Italia, con la possibilità – e l’augurio – che per fine mese possa iniziarsi ad intravedere la luce in fondo al tunnel. Con il senso civico di ognuno, ovviamente, tutto potrebbe essere più facile.

Ovviamente, le regole imposte dal decreto del Governo, hanno interessato anche lo sport e il calcio. Si ferma tutto, a livello nazionale (le coppe europee per ora proseguono regolarmente), fino al 3 aprile. Cosa succederà, quindi, alla ripresa? La situazione, nel nostro territorio, ci riguarda con particolare interesse per via dello splendido cammino condotto in questa stagione dalla Reggina. Gli amaranto, a 8 giornate dal termine, guidano il girone C di Serie C con ben 9 punti sulla seconda, il Bari. Come si concluderà il campionato?

Il Consiglio Federale da poco conclusosi ha dettato le linee guida: in Serie A si è chiesta la proroga fino al 31 maggio, mentre in Lega Pro ci si può tenere ‘più larghi’ per via di un calendario più tranquillo e di un’assenza di ulteriori competizioni estive (al momento Euro 2020 è ancora previsto per giugno). Ma se i campionati non dovessero concludersi, tre le soluzioni proposte:

  • non assegnazione del titolo di Campione d’Italia e conseguente comunicazione alla UEFA delle società qualificate alle coppe europee;
  • far riferimento alla classifica maturata fino al momento dell’interruzione;
  • far disputare solo i play off per il titolo di Campione d’Italia ed i play out per la retrocessione in Serie B.

Tutto ciò per quanto riguarda il massimo campionato. I tornei minori, però, potrebbero beneficiare di questo comportamento ‘a catena’ rispetto a quanto deciso in Serie A. Quindi, in sostanza, il meccanismo retrocessioni-promozioni dalla A alla B potrebbe essere uguale a quello per il passaggio dalla B alla C. Ma di questo verrà discusso nel successivo Consiglio Federale del 23 marzo.

Come detto, alla Reggina la questione interessa particolarmente. Se si riprenderà a giocare, toccherà alla band di Toscano mantenere il vantaggio nelle partite restanti per festeggiare poi la promozione. Ma in caso contrario entrerebbero in gioco i fattori di cui sopra. Andiamoli ad analizzare nel dettaglio.

1ª IPOTESI – La conclusione della stagione slitta di un mese, con la data ultima del 30 giugno già proposta da Ghirelli. In questo caso, è facile intuire come l’emergenza Coronavirus sia stata del tutto debellata o sia comunque in fase di declino. Il campionato riprende il 3 aprile e si conclude regolarmente con la disputa dei playoff. Qualora si dovesse slittare il ritorno in campo di qualche settimana, magari al 10 o al 17 aprile, cambierebbe poco. Con qualche turno infrasettimanale in più, si farebbe in modo di concludere comunque tutta la stagione a fine giugno.

2ª IPOTESI – Il campionato non si può concludere perché l’emergenza si protrae anche nei mesi estivi. Stop dei campionati. Si va verso il blocco totale. Si prende in esame la seconda soluzione proposta dalla FIGC: far riferimento alla classifica maturata fino al momento dell’interruzione. Nel girone C, l’interruzione è avvenuta domenica scorsa, con la Reggina ben salda al comando e senza alcuna preoccupazione. Sarebbe Serie B assicurata.

3ª IPOTESI – L’ipotesi playoff in caso di mancata conclusione del campionato. Tramite spareggio si assegnerebbero lo scudetto in Serie A e le retrocessioni in Serie B. E nelle serie minori? Come detto sopra, potrebbe valere lo stesso concetto. Ma in questo caso, è bene ribadirlo, playoff e playout ci sono già. La soluzione più plausibile sarebbe a questo punto, vista la mancanza di tempo, quella di “ridurli”. Sia in cadetteria che in Lega Pro potrebbero essere coinvolte meno squadre, con la possibilità di variare la formula.

  • Soluzione 1 – Gara secca o andata e ritorno tra prima e seconda (con ritorno in casa della prima) per decretare una sola squadra promossa. In questo caso: Reggina-Bari. Lo stesso discorso negli altri due gironi. Tre sole promozioni dunque.
  • Soluzione 2 – Playoff in stile Bundesliga, con lo scontro tra prime classificate della C e ultime della B. Anche se in questo caso sarebbero da individuare i criteri su “chi sfida chi”. Un’idea potrebbe essere: la migliore prima dei tre gironi di C contro l’ultima di B, la migliore seconda dei tre gironi di C contro la penultima e così via. In questo modo, ovviamente, quart’ultima e quint’ultima in cadetteria si salverebbero direttamente e senza playout e le varie seconde e terze di C rimarrebbero tagliate fuori. Il risultato? Un bel Reggina-Livorno. Reggina miglior prima dei tre gironi di C e Livorno ultimo in B. Sfida secca o andata e ritorno. Affascinante. Tuttavia, sembra, questa seconda soluzione, troppo complessa da mettere in atto, seppur abbia una sua logica.

Il Consiglio Federale del 23 marzo potrà dare risposte più esaustive in tal senso, ma per quella data l’impressione è che regni ancora un po’ di incertezza. L’auspicio e la speranza è che, però, tra 13 giorni si possano iniziare ad intravedere i primi risultati di queste misure restrittive per evitare il contagio da Coronavirus. A quel punto, ciò che è speranza diventerebbe certezza. Il campionato, seppur con un leggero ritardo, potrebbe concludersi in tutta tranquillità con gli eventi decretati da quello che è il giudice supremo e insindacabile di questo sport: il campo.

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