Coronavirus, la GEOGRAFIA dell’epidemia: il Sud resta ai margini, ottime notizie per Sicilia, Calabria e Roma [TABELLA]

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Coronavirus, tutti i dati forniti oggi dalla protezione civile sull’epidemia in atto: emergenza concentrata al Nord, al Sud il virus non sta circolando

I dati forniti oggi pomeriggio dalla protezione civile ci consentono di fare il punto della situazione sulla geografia dell’epidemia di Coronavirus in Italia al 10 marzo. I dati sono particolarmente confortanti per il Sud Italia, che rimane più che ai margini dell’epidemia. Analizzando i dati Regione per Regione, infatti, abbiamo la conferma che la situazione critica è concentrata nelle Regioni del Nord, e in modo particolare in Lombardia. La percentuale dei contagiati e dei morti, infatti, è in gran parte concentrata nel cuore della pianura Padana.

In Lombardia, infatti, abbiamo il 57% dei contagiati e il 74% dei morti di tutt’Italia.

Nelle tre Regioni più colpite (Lombardia, Emilia Romagna e Veneto), abbiamo l’81% dei contagiati e il 92% dei morti di tutt’Italia.

Estendendo il dato a tutto il Nord Italia (Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta) arriviamo ad avere l’89% dei contagiati e il 96% dei morti di tutt’Italia.

La quasi totalità della percentuale rimanente viene compresa dalle Regioni più settentrionali del Centro, Marche e Toscana, dove abbiamo il 6,5% dei contagiati e il 2,2% dei morti.

In tutto il Centro/Sud (Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna) rimane quindi appena il 4,5% dei contagiati e l’1,8% dei morti di tutt’Italia (4 vittime, 3 in Puglia e 1 in Abruzzo), su una porzione ben più ampia di territorio e popolata da oltre 21 milioni di residenti (un terzo dell’Italia intera).

Sempre nelle Regioni del Centro/Sud c’è anche il numero più basso dei ricoverati in terapia intensiva: Sardegna e Basilicata non ne hanno neanche uno, Calabria, Sicilia e Umbria 2 a testa, il Molise 3, la Puglia 6, la Campania 8, l’Abruzzo 9, il Lazio 15. Appena il 5,3% del totale. Una percentuale che diminuisce addirittura al 2,3% se escludiamo le Regioni del Centro (Lazio, Abruzzo e Umbria) ottenendo il dato scorporato soltanto del Sud.

Che l’epidemia non stia circolando al Sud lo conferma anche il dato dei tamponi effettuati, in molti casi a tappeto rispetto alla popolazione delle Regioni meridionali. Per capire la densità della diffusione della malattia, abbiamo calcolato la percentuale di contagiati rispetto ai tamponi effettuati. Un dato rilevante che può rappresentare anche un campione del numero di infetti rispetto alla popolazione, considerando anche che i tamponi vengono effettuati in modo mirato esclusivamente tra le persone sintomatiche e che hanno avuto contatti con le zone del focolaio o con pazienti già risultati positivi.

In tutte le Regioni del Nord abbiamo percentuali abbondantemente superiori al 20% di contagiati rispetto al numero di controllati: l’Emilia Romagna arriva al 28%, la Lombardia e le Marche raggiungono il 27%, Trentino Alto Adige e Liguria sono al 20%, il Piemonte e la Valle d’Aosta sono al 19%. La percentuale di contagiati diminuisce scendendo verso Sud: arriviamo al 14% in Umbria e al 10% in Toscana, mentre le Regioni con le percentuali più basse sono Lazio e Calabria con il 3% di contagiati rispetto al numero di tamponi, che pure sono tanti anche in queste Regioni. In modo particolare nel Lazio, con quasi 3.600 tamponi, il dato è molto rilevante (sono molti di più rispetto a quelli del Piemonte, delle Marche, della Toscana, del Friuli Venezia Giulia, tutte Regioni che hanno una diffusione dell’infezione di gran lunga maggiore). Anche a Roma, quindi, l’epidemia non sta circolando.

tenda protezione civile ospedali riuniti
Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Il Sud si è preparato a fronteggiare al meglio i controlli con le tende per il pre-triage fuori dagli ospedali che consentono di evitare quanto accaduto in Lombardia, dove il contagio è divampato nei pronto soccorso degli Ospedali quando, a metà Febbraio, non si era ancora capito che si trattasse proprio di Coronavirus e quindi gli operatori sanitari non usavano le adeguate misure di protezione. Inoltre proprio quando le persone hanno iniziato a muoversi dal Nord verso il Sud Italia, il Governo ha esteso la “zona protetta” anche al meridione e in questi giorni in cui la gente rimane chiusa dentro casa, soprattutto al Sud, sarà più difficile che l’epidemia possa diffondersi a fronte di una popolazione già consapevole dei rischi e quindi decisa a prevenire il contagio evitando di frequentare luoghi chiusi e affollati.

Coronavirus, il VADEMECUM con tutte le info utili: come comportarsi, numeri e consigli utili. Attenti a bufale e fake news

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