Coronavirus e sindaci alla ribalta, con De Luca e Falcomatà le due città dello Stretto viaggiano su binari opposti

StrettoWeb

Il coronavirus è come la prova del fuoco: i social diventano il termometro per misurare il consenso e la popolarità dei sindaci. Messina e Reggio Calabria, con De Luca e Falcomatà, viaggiano su binari opposti

In piena emergenza coronavirus Messina e Reggio Calabria viaggiano su binari opposti. Le due città sorelle, divise da una striscia di mare, stanno affrontando questa periodo così drammatico in maniera completamente diversa. Cateno De Luca, l’istrionico sindaco di Messina, e Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, non dialogano. Tra Messina e Reggio Calabria non c’è interlocuzione. Il sindaco di Messina stasera occuperà il porto di Messina per bloccare l’esodo in massa verso la Sicilia (che in realtà è una fake news, ma comunque fra poco sarà in diretta su Canale 5 da Barbara D’Urso. Ps: per Barbara D’Urso le navi traghetto della Caronte approdano a Lamezia Terme).

Falcomatà chiede invece che i collegamenti con la Sicilia siano assicurati e (giustamente) chiede un  aumento delle corse sullo Stretto, ma senza successo.

Due sindaci completamente diversi. Da un lato un sindaco sceriffo che alimenta l’isteria e che ogni sera parla alla città in diretta fb annunciando scoop e scandali sull’emergenza coronavirus in città, dall’altro un sindaco cauto e moderato, che ha scarsissimo appeal sui cittadini.

Il sindaco di Messina da giorni lotta per imporre il coprifuoco, con supermercati chiusi alle 18. A Messina non si esce da casa perché lo ordina il sindaco, che è “la massima autorità”.

Il sindaco di Reggio Calabria chiede più timidamente che i supermercati restino aperti anche di notte.

Mentre il governatore della Sicilia chiede e ottiene il blocco anche degli aeroporti, Falcomatà sbotta per l’aeroporto di Reggio Calabria, perchè non deve essere abbandonato. Una proposta praticamente inutile.

Messina e  Reggio Calabria, ora più che mai, sono due città distanti. Il coronavirus è come la prova del fuoco. E i social diventano il termometro per valutare la popolarità e il consenso. I reggini vorrebbero un sindaco come De Luca. In situazioni di emergenza lo spauracchio dei poteri forti ha una risonanza più forte sull’opinione pubblica. E l’emergenza coronavirus diventa occasione ghiotta per soddisfare bisogni di protagonismo. De Luca in ciò sta dimostrando di essere un vero maestro.

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