Coronavirus, De Luca: “Messina zona rossa? Non servono altri inutili burocrati”

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Il sindaco di Messina: “Non abbiamo bisogno adesso di un’ulteriore sovrastruttura con cui avvelenarci”

Messina non sarà zona rossa. Lo ha detto stasera il sindaco De Luca in diretta dal “Gabinetto di guerra” del Coc di Messina, dove il primo cittadino ha intenzione di stabilirsi in pianta stabile per seguire l’emergenza coronavirus. In città avanza il contagio, i casi accertati sono 130 e aumenta il numero delle persone in isolamento (85). La città stasera piange la terza vittima del covid: al Policlinico si è spenta una donna 86enne originaria di Giardini Naxos.

“Ho sentito alcuni miei ex colleghi parlamentari all’Ars chiedere di dichiarare Messina ‘zona rossa’. Faccio loro i miei complimenti. Noi già stiamo morendo per la burocrazia, non credo sia questo il momento giusto per avere a che fare con qualche altro burocrate che, al di là dell’indennità, non mette la faccia e non si assume alcuna responsabilità. Non abbiamo bisogno adesso di un’ulteriore sovrastruttura con cui avvelenarci”. Così in sostanza De Luca risponde a distanza al gruppo di otto parlamentari regionali che hanno avanzato al governatore siciliano, Nello Musumeci, la richiesta di dichiarare la città dello Stretto zona rossa, una decisione, dicono i deputati, “necessaria a fronte dei focolai presenti in città”.

In città sono in arrivo circa 1500 mascherine e l’Ordine degli ingegneri donerà ventilatore polmonare. Domani inoltre saranno resi noti gli esiti dei tamponi effettuato sugli ospiti della casa di riposo di via I Settembre. La struttura sarà sgomberata domani.

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