Sanità in Calabria, Sindaci minacciano “dimissioni di massa” dopo la delibera dell’Asp che sopprime la Guardia medica [DETTAGLI]

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Sanità in Calabria, numerosi sindaci minacciano di rimettere il mandato

Pronti a dimetterci in massa se non sara’ ritirata la delibera con cui vengono soppressi i due terzi delle postazioni di Guardia medica che ricadono nel territorio degli 80 Comuni che fanno parte dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro“. Minacciano di rimettere il mandato numerosi sindaci, in testa quelli di Catanzaro e Lamezia Terme, a seguito della decisione adottata dalla Commissione prefettizia che regge l’Asp di Catanzaro sciolta nello scorso mese di settembre per “condizionamenti della criminalita’ organizzata“. “I sindaci hanno anche chiesto alla presidente della Regione, Jole Santelli – si legge in una nota – di partecipare alla riunione della Conferenza dei sindaci dell’Asp che si terra’ il prossimo 4 marzo al Palazzo della Provincia di Catanzaro. Sopprimendo ben 35 postazioni sulle 60 attuali si determina, di fatto, l’annullamento della continuita’ assistenziale in molti Comuni: in questo modo i presidi assistenziali verrebbero a trovarsi distanti anche quasi venti chilometri fra strade tortuose, di montagna, spesso impraticabili dalla postazione piu’ vicina”. “Esprimiamo fortissimo dissenso – afferma la nota – rispetto a una scelta che riteniamo scellerata. Chiediamo ai commissari dell’Asp di revocare immediatamente il provvedimento. Al riguardo, pur chiarendo di non essere disposti a trattare sull’immediata revoca delibera, si fornisce, fin d’ora, piena disponibilita’ all’avvio di un percorso sinergico finalizzato a raggiungere i livelli minimi di assistenza previsti per legge“.

Sanità, Sculco: “Santelli intervenga sul taglio delle guardie mediche”

La presidente Jole Santelli intervenga con urgenza sulla drastica riduzione delle postazioni di guardia medica operata dall’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro“. Lo afferma, in una dichiarazione, la consigliere regionale Flora Sculco (Democratici e Progressisti). “Allarma e preoccupa la decisione assunta, attraverso apposito atto deliberativo, della Commissione straordinaria dell’Azienda sanitaria di Catanzaro – prosegue Sculco – di procedere al riordino della rete territoriale ‘abbattendo’ letteralmente le postazioni di continuita’ assistenziale, le cosiddette guardie mediche, che da 60 passeranno a 25. Un taglio messo in atto da una gestione aziendale ispirata da una logica unicamente economicistica e freddamente ragionieristica che ignora che il diritto alla salute e di accesso alle cure mediche e’ un diritto costituzionale inviolabile, che non puo’ essere compresso, ne’ soppresso, tantomeno dai Commissari”. “Vorrei ricordare ai Commissari – sostiene la consigliera regionale – che esistono e sono in vigore parametri precisi dai quali non si puo’ facilmente prescindere, che stabiliscono i criteri e soprattutto il rapporto fra medici e cittadini residenti fissato in sede regionale. D’altra parte non e’ con la riduzione delle postazioni di guardia medica che si risolvono i problemi finanziari della sanita’ calabrese, perche’ cosi’ facendo si procura un danno incalcolabile alle fasce piu’ deboli della popolazione ed a quelle residenti in zone particolarmente svantaggiate. Semmai ci si adoperi ad agire, com’e’ giusto che sia, in tanti settori dove allignano da sempre sprechi e privilegi. Bene ha fatto il Sindaco di Catanzaro a convocare apposita conferenza dei sindaci per esaminare e risolvere il problema”. “A questa iniziativa, come a qualunque altra, e in particolar modo quella che vorra’ assumere la presidente Santelli – conclude Sculco – a cui rinnovo il mio sollecito, non faro’ mancare il mio apporto e il mio contributo“.

Ecco le postazioni di Guardia Medica che scompariranno

A livello generale si passa, come detto da 60 a 25 postazioni. Il distretto di Catanzaro da 22 scende a 11, quello di Lamezia Terme da 21 a 9 e quello di Soverato da 17 a 5. La riduzione del numero totale è sinonimo di una rivisitazione delle UCCP (Unità Complessa di Cure Primarie) e delle Aft (aggregrazioni funzionali territoriali) presenti. Le prime sono più avanzate poiché ricomprendono non solo i medici ma anche gli specialisti ambulatoriali ed hanno comunque un’unica sede, mentre le seconde sono composte solo da medici “in rete”. Il distretto catanzarese (11) poggerà su: 3 postazioni nel capoluogo (di cui una a Lido) e su quelle di Borgia; Tiriolo; San Pietro Apostolo ; Taverna; Botricello; Sersale; Petronà e Sellia Marina. Il distretto lametino (9) avrà come postazioni: Nicastro; Sambiase, Falerna, Maida, Curinga, Pianopoli, Decollatura Martirano Antico e Martirano Lombardo. Il distretto soveratese (5) avrà le postazioni a: Soverato; Squillace, Girifalco, Chiaravalle e Badolato.
a seguire l’elenco delle 35 postazioni di guardie mediche che verranno soppresse

LE POSTAZIONI TAGLIATE- Rispetto alla precedente mappatura delle guardie mediche ci sono le seguenti chiusure. Nel distretto catanzarese vengono meno le postazioni di: Albi; Belcastro; Caraffa; Cicala; Cropani; Gimigliano; Marcedusa; Miglierina; Pentone; Simeri Crichi e Zagarise. Nel distretto lametino scompaiono: Cortale; Gizzeria; Jacurso; Nocera Terinese; Platania; Sant’Eufemia; San Pietro a Maida; Carlopoli; Conflenti; Motta Santa Lucia; San Mango D’Aquino e Serrastretta. Nel distretto soveratese saranno decapitate: Cardinale; Davoli; Gasperina; Guardavalle; Montepaone; Palermiti; Sant’Andrea Apostolo dello Ionio; Santa Caterina dello Ionio; San Vito sullo Ionio; Satriano; Stalettì e Vallefiorita.

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