Messina, Zuccarello: “Un nuovo centro commerciale a Zafferia? Altro che svolta per l’economia cittadina, scatenerà una guerra tra poveri. Messina ha bisogno di una visione strategica seria”

StrettoWeb

L’ex consigliere comunale: “Messina ha bisogno di nuova linfa economica, che derivi da flussi esterni come dal turismo o dalla realizzazione di opere infrastrutturali importanti ed eventi che richiamino l’attenzione italiana. La politica cittadina (e non solo) inizi a guardare davvero al futuro della città con una visione strategica ed una programmazione seria”

Che risvolti può avere l’apertura di un nuovo centro commerciale a Zafferia? Se lo domanda l’ex consigliere comunale e presidente di Missione Messina Zuccarello, commentando la notizia dello sblocco dell’investimento privato da 100 milioni di euro  annunciata entusiasticamente dal sindaco De Luca.

“Centri commerciali della zona sud sono stati già abbandonati dai grandi marchi proprio perché la città dello Stretto non offre grandi margini di vendita per lo scarso flusso economico proveniente dall’esterno. La mia linea di pensiero è sempre stata proiettata alle imprese ed alla facilitazione burocratica delle nuove aperture, ma economicamente che risvolti può avere l’apertura di una nuova area commerciale?“- commenta l’ex consigliere.

Un nuovo centro commerciale causerà una guerra tra poveri

“A mio avviso– dice Zuccarello- l’apertura di un ulteriore centro commerciale può solo far crescere una guerra fra poveri che già da anni è presente nella nostra città, determinando esclusivamente lo spostamento degli stessi clienti (nonché cittadini messinesi) da un centro commerciale ad un altro con il fallimento, pertanto, di uno di essi o delle piccole imprese del centro già al collasso.

Questo perché la nostra città vive da anni in un mercato chiuso fra gli stessi cittadini messinesi, la nostra economia è fondata sul pubblico, non si è mai puntato realmente a far crescere aziende tipicamente diverse e creando infrastrutture utili per lo sviluppo territoriale e turistico. Il turismo, infatti, è solo uno spot elettorale, Messina è oggi definita città di passaggio e transito, cosa che ha determinato la crisi della piccola imprenditoria.

Il centro ormai è vuoto e non si contano più le botteghe chiuse con l’insegna affittasi, e pertanto alcune domande dovremmo farcele. L’occasione del nuovo centro commerciale dovrebbe risvegliare un dibattito importante sopratutto tra le associazioni di categoria imprenditoriali e le istituzioni”.

Messina ha bisogno di una svolta

La nostra città ha necessità di una svolta, non di spot, né di fiere di paese, la città deve cambiare il suo volto, il brand Messina non può essere rappresentato da sagre e festicciole ma da eventi importanti così come era conosciuta in passato in tutta Italia.

Non possiamo più vivere di ricordi, la storia va cambiata e va cambiata adesso! 

La città ha bisogno di nuova linfa economica che derivi da flussi esterni come dal turismo o dalla realizzazione di opere infrastrutturali importanti ed eventi che richiamino l’attenzione italiana.

Oggi in questa Amministrazione come le precedenti, non noto una visione futura di città ma un continuo “tirare a campare, giorno per giorno”.

Siamo stati così abituati al poco che basta vedere quattro alberi tagliati che facciamo festa, quando dovrebbe essere la normalità.

Serve una visione strategica seria

L’edilizia è ferma da anni, manca la continuità territoriale, i collegamenti sono inesistenti…

Tutto ciò di bello che è presente nella nostra città è disconnesso con il corredo economico di Messina. 

Mi auguro che la politica cittadina (e non solo) inizi a guardare davvero al futuro della città con una visione strategica ed una programmazione seria, fatta di proposte concrete, che portino alla nascita di nuove imprese e posti di lavoro dimenticando così, la tristezza delle saracinesche abbassate”.

 

Condividi