Coronavirus, Burioni: “I bambini possono essere un importante veicolo di trasmissione, giusto chiudere le scuole in Lombardia e Veneto”

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Coronavirus in Italia, Burioni: “Scuole chiuse in Lombardia e Veneto per una settimana, i bambini sono veicolo di trasmissione”

“I bambini possono essere un importante veicolo di trasmissione. Fortunatamente si ammalano molto di meno rispetto agli adulti, ma possono infettarsi e trasmettere” il coronavirus “ai loro genitori. Sarebbe dunque opportuno valutare di chiudere tutte le scuole in Lombardia e in Veneto per questa settimana di Carnevale“: lo ha dichiarato all’Adnkronos Salute il virologo Roberto Burioni. “I virus – spiega Burioni – fra i bambini circolano moltissimo, e molto spesso fungono da veicolo di contagio“.

In questa situazione tutti gli italiani devono fare la loro parte: i cittadini sottoposti a quarantena devono rispettarla per il loro bene e per il bene di tutti. Gli altri devono esercitare il proprio senso di responsabilità, non tediare il medico senza reale bisogno, non intasare i pronto soccorso senza un motivo concreto,” spiega all’AdnKronos Salute il virologo. “Siamo passati dalla fase in cui dovevamo impedire l’ingresso del nuovo coronavirus in Italia alla fase, importantissima, in cui dobbiamo contenerlo. Dobbiamo impegnare tutte le nostre energie affinché questo avvenga e ognuno di noi deve fare la propria parte con senso di responsabilità“.

“Il Servizio sanitario nazionale italiano deve reggere per forza” alla sfida del coronavirus, “non abbiamo altra scelta. Dobbiamo fare di tutto per diminuire il più possibile il diffondersi dell’epidemia, che si può espandere o piano piano ridurre grazie anche ai provvedimenti messi in campo dal Governo“. “E’ importante in questo momento, soprattutto nelle zone colpite dall’epidemia, evitare i luoghi affollati, evitare i contatti stretti. Le aziende dovrebbero dare priorità al lavoro da casa, come abbiamo fatto all’Università del S.Raffaele dove è stata sospesa tutta l’attività didattica. E’ meglio, in questo momento, stare a casa“, conclude.

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