Messina, disco rosso degli Asu in forze all’Asp: i lavoratori scendono in piazza

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I lavoratori iscritti alla CSA ASU Sicilia protesteranno pubblicamente con un sit-in nel cortile della sede dell’Azienda Sanitaria per chiedere il rispetto delle direttive del Dipartimento regionale del Lavoro. Orizzonti più sereni invece per gli ASU utilizzati dalla Città Metropolitana di Messina

Disco rosso degli ASU in forze all’ASP 5 di Messina rispetto “alla decisione del direttore generale Paolo La Paglia di rinnovare la convenzione con le cooperative Isvil e Quadrifoglio per il 2020, ignorando le due circolari regionali che invece prevedono l’impiego diretto da parte degli enti interessati”.

Venerdì 17 gennaio alle 10 i lavoratori iscritti alla CSA ASU Sicilia protesteranno pubblicamente con un sit-in nel cortile della sede dell’Azienda Sanitaria per chiedere il rispetto delle direttive del Dipartimento regionale del Lavoro. “La Paglia -spiega la dirigente sindacale Clara Crocè– sostiene di essere in attesa di chiarimenti, ma in realtà non ce n’è alcun bisogno perché le direttive sono chiarissime e la sola cosa da fare è applicarle”.

Asu della Città Metropolitana

Orizzonti più sereni invece per gli ASU utilizzati dalla Città Metropolitana di Messina. Dopo i chiarimenti forniti dalla CSA in merito alla corretta procedura da seguire, prevista dall’articolo 15 della legge regionale 17 del 2019, gli uffici di Palazzo dei Leoni hanno scritto alla Regione Sicilia che stanno provvedendo alla copertura assicurativa INAIL e RCT, indispensabili per procedere con l’utilizzo diretto dei lavoratori impegnati in Attività Socialmente Utili, dopo che il 7 gennaio scorso la dirigente generale del Dipartimento Regionale al Lavoro Francesca Garoffolo ha comunicato l’attivazione della procedura per il cambio dell’assegnazione degli ASU all’ente. “Gli uffici della Città Metropolitana hanno respinto la richiesta avanzata da una delle cooperative per la sottoscrizione di una ulteriore convenzione -spiega ancora Clara Crocè. Un plauso al sindaco metropolitano Cateno De Luca, che diversamente dall’ASP ha liberato questi lavoratori dalla schiavitù del precariato”.

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