Messina, Corsi d’oro 1: la Cassazione conferma l’associazione a delinquere

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Dichiarate prescritte le accuse di truffa, la Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura di Messina sul peculato. Resta in piedi l’accusa di associazione a delinquere per la moglie di Genovese

La sesta sezione della Cassazione, pronunciatasi nella tarda serata di ieri, ha confermato l’associazione a delinquere per gli impuntati nell’ambito dell’inchiesta Corsi d’oro 1. Sono state dichiarate prescritte le accuse di truffa e la Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura di Messina sul peculato. Tra gli 11 imputati nell’inchiesta ci sono Chiara Schirò, moglie di Francantonio Genovese, e Daniela D’Urso, moglie dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca. Per Daniela Schirò resta in piedi l’accusa di associazione a delinquere e la pena dovrà essere rideterminata dalla Corte di Reggio Calabria. Ridotta a due anni e sei mesi la pena per il presidente dell’Aram Elio Sauta, cassata senza rinvio la condanna di Daniela D’Urso. Le accuse contestate a vario titolo erano: associazione finalizzata al peculato ed alla truffa, reati finanziari e falsi in bilancio connessi alla gestione degli enti di formazione professionale, peculato, truffa e tentativo di truffa.

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