Giornata della Memoria: il racconto della Shoah nei versi del poeta messinese Emanuele Cilenti

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“Mi chiamo 3781”: i versi del poeta messinese Emanuele Cilenti in memoria delle vittime dei campi di sterminio

In occasione della Giornata della Memoria, riportiamo di seguito i versi del poeta messinese Emanuele Cilenti, dedicati alle vittime dei campi di sterminio.

Mi chiamo 3781

Questo per anni
fu il mio unico nome,
la casa la condividevo
con altre persone
un tempo sconosciute
ma poi diventate amiche
eravamo rinchiusi
in pochi metri quadri
avevamo freddo e tanta fame,
indossavamo tutti lo stesso vestito
sporco, sbiadito, puzzolente e a righe.
Non eravamo più umani,
non avevamo più nessun nome
eravamo soltanto dei numeri
tatuati nella pelle
ognuno diverso dall’altro.
Non avevamo molto da fare
tra un lavoro ed un altro
cercavamo di sopravvivere
sempre col sorriso sulle labbra
non per felicità
nessuno di noi era contento di stare là
ridevamo per non darla vinta a quegli estranei
che ci guardavano con disprezzo
addossandoci colpe
che nemmeno noi sapevamo di avere
e neanche loro lo sapevano.
Non avevamo giochi
e quando uscivamo in giardino,
per respirare un po’ d’aria pulita,
c’investiva sempre un tanfo strano
un mix di gas e morte
i nostri nasi allora
incominciavano a sgocciolare
ed anche dai nostri occhi
qualche lacrima scendeva,
mentre in lontananza
sentivo l’urlo disumano
di qualche essere umano.
Ogni giorno qualcuno lasciava
quella casa affollata,
o portavano via, chissà dove?!
So solo che non era felice
di andare con loro,
ci guardava un attimo,
scoppiava a piangere
e quegli estranei lo portavano via.
Io ero bambino
e non capivo tante cose
ora invece solo una cosa
non ho ancora capito
e a tutti voi
ho una domanda da fare:
“perché tanta atrocità?”
Quella casa ora è
vuota, non vi abita più nessuno,
ma ogni sera passo di lì
ed ho l’impressione
di ascoltare ancora quelle urla
annuso l’aria, sa’ ancora di gas e morte
e in quel giardino
dove da piccolino passeggiavo
scorgo delle figure,
dei demoni o degli spettri
vestiti da soldati,
ma vedo anche
le anime di tanta gente buona
che avevano una sola colpa,
una grande colpa;
erano tutti innocenti!
Molti vengono qui per ricordare
io invece vorrei dormir tranquillo
e finalmente dimenticare.

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