Emergenza rifiuti a Reggio Calabria, un gruppo di associazioni: “ecco come risolvere il problema del porta a porta”

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“Basta rifiuti davanti ai nostri portoni”: la proposta di un gruppo di associazioni di Reggio Calabria per risolvere uno dei problemi fondamentali della raccolta porta a porta

Sabato 18 gennaio c.a. presso la sede provvisoria dell’Associazione ambientale “Circolo Vitambiente” e dell’Associazione culturale “Riconquista Sociale”, a Reggio Calabria, insieme al comitato spontaneo “No alla raccolta differenziata porta a porta” ed al “Comitato Permanente Vallata Gallico”, si sono riuniti al fine di “elaborare – scrivono in una nota- una proposta fattiva per l’eliminazione delle insidiose problematiche scaturite dalla raccolta porta a porta. Viste le continue segnalazioni dettate da disservizi e disagi del servizio, è oramai pacifico che il “porta a porta”, a prescindere dalla qualità organizzativa del gestore, evidenzi alcuni limiti funzionali, deficienze intrinseche che minano alla base la qualità stessa di questo sistema. I cittadini hanno elaborato una proposta tesa a risolvere in modo pratico, rapido ed economico le seguenti problematiche dovute alla presenza dei mastelli su suolo pubblico:

  • insidia a disabili ed anziani per la fruizione del marciapiede;
  • cattivi odori e proliferazione di parassiti, dei mastelli contenenti rifiuti organici o indifferenziati, che vi permangono per lungo tempo;
  • conferimento abusivo di altri rifiuti operato da estranei, all’interno dei mastelli con conseguente sanzione amministrativa a carico del titolare degli stessi;
  • furto dei mastelli operato da ignoti;
  • sversamento dei rifiuti differenziati sul suolo, ovvero scomparsa o danneggiamento dei mastelli, in caso di forte maltempo;
  • danneggiamento dei mastelli per motivi non dipendenti dal titolare degli stessi e loro conseguente addebito;
  • disservizi della raccolta porta a porta;
  • impurità tra i rifiuti differenziati;

Tali criticità esasperano i disagi di una cittadinanza già grandemente provata.

 La soluzione proposta da Vitambiente & Riconquista Sociale: i centri di raccolta di zona

“Le criticità sopra elencate – proseguono le associazioni- possono essere risolte con l’istituzione dei “Centri di Raccolta di Zona”; consistenti in aree dedicate al conferimento dei rifiuti differenziati, sorvegliante da operatori. All’interno di tale area, verranno collocati dei cassoni suddivisi per tipologia, all’interno dei quali verranno conferiti i rifiuti dei mastelli. In pratica sarà l’utente a recarsi presso il centro di raccolta di zona più vicino e, sotto la supervisione dell’operatore, conferirà il rifiuto caratterizzato. La presenza dell’operatore garantirà che il rifiuto conferito sia stato correttamente caratterizzato. L’operatore scansionerà il conferimento mediante lettura del chip del mastello (gli scanner sono già in uso agli operatori che stanno attualmente procedendo alla raccolta porta a porta). Al fine di garantire un miglior servizio può essere auspicabile la costituzione di un box ufficio per gli operatori”.

 Orari e vantaggi del conferimento

“Gli orari del conferimento – sottolineano le associazioni- vanno calcolati in funzione delle esigenze tecniche, sarà auspicabilmente scegliere orari consoni per evitare la congestione della circolazione stradale. In orario serale, il centro sarà interdetto al pubblico e si procederà alla raccolta dei rifiuti presenti nei cassoni che verranno conferiti presso l’impianto di raccolta. Le giornate dedicate alla tipologia dei rifiuti conferiti, possono così essere ampliate a vantaggio della frazione umida e dell’indifferenziata, dal momento che potranno essere consentiti conferimenti di più tipologie di rifiuti contemporaneamente”.

Scelta della localizzazione dei centri di raccolta di zona

“Relativamente alla localizzazione dei centri di raccolta -osservano le associazioni– questi devono essere realizzati a distanze tali da consentire il conferimento ai cittadini in modo agevole, in aree dove è possibile la sosta temporanea di veicoli, senza creare intralcio alla circolazione”.

 Costo di realizzo del progetto

“Il personale da adibire ai centri di raccolta di zona – precisano le associazioni- è quello già attualmente impiegato per la raccolta porta a porta. Nel caso in cui questo si dimostrasse insufficiente possono essere utilizzate persone che percepiscono il reddito di cittadinanza ovvero i condannati ai lavori socialmente utili. Furgoni, scanner, cassoni e attrezzature varie fanno attualmente parte del patrimonio comunale. Le aree da adibire a Centri di Raccolta di Zona, possono essere facilmente individuate tra quelle aree comunali attualmente presenti sul territorio e libere da concessioni. L’emergenza perenne dei rifiuti nella nostra città, deve essere uno stimolo per proposte positive e fattibili affinché, nonostante lo sfinimento dovuto ad una situazione ormai incancrenita, ai limiti dell’inverosimile, i cittadini trovino ancora la forza di reagire senza arrendersi, anche proponendo soluzioni fattibili ed economicamente possibili ad un’Amministrazione carente di risorse economiche, ma che deve comunque porre in essere soluzioni immediate per risolvere, o quanto meno lenire, in tempi brevi, uno tra i problemi più insidiosi della raccolta porta a porta: i mastelli davanti ai portoni”.

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