Raccolta differenziata a Messina: secco no degli amministratori di condominio alle mini isole ecologiche

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Messina, l’Anaci: “Non condividiamo i punti di raccolta specialmente nel centro cittadino, né i carrellati nei condomini più grandi perché ledono la sicurezza”

Migliaia di condomini non condividono alcune scelte del Comune di Messina e della Messina Servizi in merito alla raccolta differenziata: oltre 40 amministratori, riuniti nella sezione di Messina dell’ANACI (ass. naz. Amministratori condominiali e immobiliari), di cui è presidente Anna Ruggeri e segretario Francesco Cappello, in rappresentanza di circa 1000 tra palazzi e complessi condominiali per un totale di migliaia e migliaia di famiglie.  L’obiettivo è accendere i riflettori su diverse questioni, particolarmente urgenti e ancora irrisolte, nonostante i numerosi incontri negli scorsi mesi con i vertici della gestione dei rifiuti. Nella primavera scorsa il TAR di Catania aveva accolto parzialmente il ricorso presentato dall’ANACI contro alcune ordinanze del Comune una delibera della Giunta; il 24 giugno 2020 è fissata l’udienza pubblica per la decisione di merito su svariati punti “nevralgici” che riguardano responsabilità e controlli sulla spazzatura.

No alle mini isole ecologiche

Intanto gli amministratori evidenziano nuovamente il secco no alle cosiddette“mini isole ecologiche”, ossia punti di raccolta sparsi per la città, ma specialmente nel centro: “E’ assurdo e inaccettabile che i singoli condomini debbano di fatto affittare dal Comune questi spazi – spiega la presidente Ruggeri pagare la concessione al suolo pubblico, per tutta la vita, e sostenere costi per allestirli, chiuderli a chiave per evitare che altra gente getti la spazzatura. Oltre al problema dell’individuazione delle aree, si creerebbero piccole discariche nel cuore di Messina“.

La controproposta

Anna Ruggeri

La controproposta dell’ANACI è quella della gestione “porta a porta”, come del resto avviene in numerose località italiane: “ogni palazzo o complesso condominiale incaricherebbe un addetto di fiducia o un’impresa specializzata per raccogliere fuori da ogni singola porta, quotidianamente, le varie buste già differenziate all’interno degli appartamenti, per riunirle nei carrellati che la Messina Servizi ritira la mattina. Così si eviterebbe di occupare e disabbellire gli spazi condominiali, soprattutto negli stabili più piccoli o di pregio artistico o del centro ed evitare odori e sporcizia, perché sarebbe la stessa ditta deputata a riempire il carrellato, attendere lo svuotamento del servizio pubblico e riportarlo nel giorno successivo. Tutto questo comporterebbe un importante onere economico a carico dei condomini – prosegue Ruggeri – che dovrebbe essere bilanciato da un abbattimento della TARI, naturalmente certificato da noi amministratori. Tra l’altro abbiamo chiesto di autorizzare con un bando pubblico le imprese per il porta a porta“.

L’Anaci pronta a ricorrere nuovamente agli organi giudiziari

Ciò risolverebbe un altro nodo strategico oggetto del citato ricorso, già in parte risolto dal Comune: “inizialmente l’obbligo di optare tra i carrellati e i kit di mastelli individuali era dettato dall’ente ma dopo l’intervento dell’ANACI e del TAR, il dietrofront della Messina Servizi che ha rimesso la scelta ai singoli condomini. Ma se segue una verifica da parte degli ispettori della società che gestisce i rifiuti e nei condomini più grandi, che avevano scelto i bidoni più piccoli, esistono aree comuni in grado di ospitare quelli più ingombranti, scatta l’imposizione per questi ultimi. I carrellati però ledono la sicurezza del condominio perché per essere ritirati all’interno, eventuali cancelli o portoni del complesso devono restare aperti in determinati orari, col rischio che possa entrare chiunque. Inoltre il Comune non tollera il posizionamento dei carrellati all’esterno, se non negli orari di raccolta, dunque bisognerebbe in ogni caso, prevedere una persona che li porti fuori e poi dentro; con nuovi costi aggiuntivi per le famiglie. Tutte questioni che sarebbero risolte a monte grazie all’azienda incaricata. L’ANACI attende risposte concrete e immediate ed è pronta a ricorrere nuovamente agli organi giudiziari ma, come fin dall’inizio, rimane sempre disponibile al confronto e alla collaborazione”.

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