Nell’ambito del progetto ministeriale “No fratture”, il dott. Domenico Tromba ha promosso una giornata di prevenzione nella città di Reggio Calabria
«Aiutare a prevenire una malattia, può, a volte, essere più importante che aiutare a curare la stessa malattia: con questo spirito e nell’ottica di fronteggiare l’osteoporosi, bisogna prestare particolare attenzione ai possibili fattori di rischio, che possono anche indirizzare ad un trattamento con farmaci oltre ad una dieta intelligente»: a dichiararlo è il dr Domenico Tromba, specialista endocrinologo e responsabile del servizio endocrinologia di Siderno che, nell’ambito del progetto ministeriale “No fratture”, ha promosso una giornata di prevenzione nella città di Reggio Calabria. Dopo le giornate dell’osteoporosi dello scorso anno e il boom di visite in occasione degli screening tiroidei, svoltosi a Porto Bolaro, lo specialista reggino fa il pieno anche per quanto riguarda visite e moc per prevenire una patologia ossea molto diffusa su tutto il territorio. “L’osteoporosi – spiega l’endocrinologo reggino – è una malattia che, in molti casi, si può prevenire e un ruolo importante, in questa prospettiva, giunge proprio dall’informazione. Ritengo, infatti, che sia necessario parlarne con soggetti di tutte le età visto che tutti siamo potenzialmente a rischio. Con l’aumentare dell’età, e in concomitanza con alcuni eventi specifici, come gravidanza e menopausa, si può correre il rischio di un’eccessiva diminuzione dei sali di calcio contenuti nelle ossa con conseguente aumento della loro fragilità e possibili fratture a seguito anche di piccoli traumi o persino durante le normali attività della vita quotidiana. Ecco perché è necessario far conoscere, il più possibile, i fattori di rischio dell’osteoporosi ed eseguire esami strumentali che ci diano indicazioni sul grado di osteopenia.