Depistaggio Borsellino, la pm indagata a Messina in lacrime: “Io attaccata ingiustamente”

StrettoWeb

Depistaggio Borsellino, lo sfogo tra le lacrime del pm Palma: “Attaccata dai familiari del giudice che io ho adorato”

Io a questo Stato ho regalato il 50 per cento della mia salute oltre all’affetto che mi ha fatto perdere di mio figlio per avere poi che cosa? Per essere indagata ingiustamente. Mi scuso, ma questo cosa non la tollero, soprattutto perché mi trovo nelle condizioni di dovere essere attaccata dai familiari del giudice Borsellino che io ho adorato, non la tollero perché profondamente ingiusta“. Lo ha detto scoppiando in lacrime durante la deposizione la pm Annamaria Palma, il giudice che coordinò le indagini sulla strage di via D’Amelio, al processo sul depistaggio sulla strage di via D’Amelio. Palma è indagata per calunnia aggravata in concorso con un altro magistrato, Carmelo Petralia, dalla Procura di Messina. I fatti contestati sono stati commessi ‘‘in Caltanissetta e altrove, in epoca antecedente e prossima al settembre 1998”. La nuova indagine è condotta dal procuratore di Messina, Maurizio De Lucia, in quanto l’ufficio inquirente di Messina ha competenza quando sono coinvolti nelle vicende giudiziarie magistrati in servizio a Catania.

Come riporta l’Adnkronos, “nell’intercettazione, depositata recentemente al processo sul depistaggio, Petralia, indagato con Palma a Messina per calunnia aggravata, dice: “Scarantino, ci dobbiamo tenere molto forti perché siamo alla vigilia della deposizione”, annunciandogli una visita con il procuratore Giovanni Tinebra e il capo della squadra mobile Arnaldo La Barbera. Era l’8 maggio 1995. ‘Ci sarà tutto quanto lo sfaff delle persone che lei conosce, potrà parlare di tutti i sui problemi così li affrontiamo in modo completo e vediamo di dargli una soluzione – diceva-Contemporaneamente iniziamo un lavoro importantissimo che è quello della sua preparazione alla deposizione al dibattimento”. E oggi l’Avvocato generale di Palermo parla di una consuetudine da parte dei magistrati”.

Condividi