Telecamere di videosorveglianza a scuola, negli asili e nelle strutture socio-assistenziali: presentato un disegno di legge in Sicilia. Genovese: “Tuteliamo i soggetti a rischio”

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Ora Sicilia presenta un disegno di legge: nelle ex guardie mediche le telecamere dei sistemi di videosorveglianza saranno collegate alle stazioni dell’Arma dei carabinieri

“Un disegno di legge che mira all’accrescimento dei livelli di tutela e di sicurezza all’interno degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e delle strutture socio-assistenziali“.

Lo dichiara il capogruppo all’Ars di Ora Sicilia, Luigi Genovese, che spiega nei dettagli il contenuto del progetto di legge depositato nelle scorse ore a Palermo e firmato da tutti i parlamentari di Ora Sicilia:

“Molti dei recenti fatti di cronaca – sottolinea il deputato regionale – indicano inequivocabilmente un aumento esponenziale di fenomeni di violenza di cui spesso sono state vittime bambini, minori in situazioni di disagio, disabili, anziani e personale medico. Per la loro tutela, serve un provvedimento urgente (e quindi un investimento da parte del governo regionale) che preveda, non solo per gli asili, le scuole e le strutture socio assistenziali, ma anche per le residenze sanitarie assistenziali (RSA) e per le strutture di servizio di continuità assistenziale, l’installazione di sistemi di videosorveglianza funzionali alla vigilanza e al costante monitoraggio di tali strutture.

Le immagini, per garantire la privacy degli ospiti delle sopracitate strutture, saranno ovviamente cifrate, al momento dell’acquisizione, attraverso un sistema di criptazione. Per quanto concerne, inoltre, le ex guardie mediche (oggi “Strutture di servizio di continuità assistenziale”), le telecamere dei sistemi di videosorveglianza saranno inoltre collegate alle stazioni dell’Arma dei carabinieri territorialmente più vicine. Per rendere più vivibile la nostra regione – conclude il capogruppo di Ora Sicilia – servono misure che garantiscano innanzitutto la sicurezza dei siciliani, in particolar modo di quelle categorie particolarmente esposte a fenomeni di violenza di cui apprendiamo sempre più spesso dagli organi d’informazione”.

Sul progetto di legge hanno apposto la loro firma anche gli onorevoli Pippo Gennuso, Luisa Lantieri e Tony Rizzotto.

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