Il Centro Calabrese di Solidarietà rischia la chiusura, interrogazione di Wanda Ferro

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Il Centro Calabrese di Solidarietà rischia la chiusura, interrogazione di Wanda Ferro sui mancati pagamenti Asp

“Le inefficienze del sistema sanitario regionale non possono mandare a monte il delicato e straordinario lavoro di realtà come il Centro Calabrese di Solidarietà, che rischia la chiusura per asfissia finanziaria a causa dei gravissimi ritardi nei pagamenti da parete dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro, attualmente guidata da una triade commissariale”. E’ quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che assicura la propria vicinanza alla presidente del Centro Isa Mantelli e annuncia una interrogazione al governo “affinché si attivi per dare respiro e futuro ad una struttura che opera da oltre trent’anni nel settore del recupero di soggetti affetti da dipendenze patologiche”. “Il Centro calabrese di Solidarietà – prosegue Wanda Ferro – avanza dall’Asp di Catanzaro più della metà dell’intero budget – ammontante a 560 mila euro – assegnato per il 2019, ma anche parte del fatturato relativo ad utenti in misura cautelare che scontano la pena in comunità. Le conseguenze sono disastrose per una struttura che non gode di altro genere di finanziamenti, e che ha fatturato somme che hanno raggiunto il tetto massimo previsto, senza ricevere, se non in minima parte, i corrispondenti pagamenti. Il Centro ora non ha più la disponibilità finanziaria per inserire nuovi pazienti in programma fino a fine anno, né per garantire l’ospitalità ai soggetti attualmente ospitati nelle strutture. In passato il Centro, grazie anche alla grande generosità e allo spirito di sacrificio degli operatori, è riuscito a far fronte a momenti di crisi, ma oggi lo scoperto bancario determinato dai ritardi dell’Azienda sanitaria rende impossibile la prosecuzione delle attività. Senza un immediato intervento, non solo il Centro non riuscirà a pagare gli stipendi ai dipendenti, quanto sarà costretto ad interrompere il programma di recupero e a procedere alla dimissione forzata dei pazienti attualmente ricoverati. Non si può consentire che gli insostenibili ritardi dell’Asp interrompano il prezioso lavoro di sostegno alle persone più deboli e fragili della nostra società offerto con professionalità ed abnegazione dal Centro calabrese di Solidarietà e da altre comunità di recupero che soffrono analoghe difficoltà”.

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