Umbria, Verini (Pd): “Di Maio sbaglia a parlare di esperimento fallito”

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Verini (Pd): “la batosta in Umbria è stata l’epilogo di un sistema che si è chiuso in se stesso. Di Maio sbaglia a parlare di esperimento fallito, se vogliamo competere con la destra dobbiamo ragionare e costruire qualcosa insieme”

Valter Verini, Commissario del PD in Umbria, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.

Sui risultati delle elezioni in Umbria. “Il problema è che c’è un sistema che ha dato tanto all’Umbria e che però da diversi anni era in forte crisi, questo è stato l’epilogo. Avevamo già perso diversi comuni in Umbria. Negli ultimi anni questo sistema si è chiuso in se stesso, ha continuato a fare cose buone ma non ha visto opacità, errori. Inoltre c’è stata una bufera giudiziaria sui vertici del PD, c’è stata la crisi in regione. Quella di ieri è stata una sconfitta drammatica di alto valore simbolico e politico, ma non inaspettata. In questa batosta però va valutato anche che il PD umbro si è riportato oltre il 22%, tre mesi fa alle europee avevamo meno del 24 quindi abbiamo perso un punto, ma tre mesi fa avevamo anche Leu, Renzi e Calenda. Oggi si apre uno scenario inedito per noi, quello dell’opposizione in regione, però credo che si possa lavorare per ricostruire un’identità nuova del Pd in Umbria”.

Per Di Maio esperimento fallito. “Secondo me Di Maio sbaglia. E’ chiaro che questo esperimento, come lo chiama lui, ha avuto enormi limiti. Questo dialogo che io considero utile andrebbe fatto con più tempo e approfondimento. Il M5S ha preso il 7%, significa che il loro elettorato non ha avuto neanche tempo di metabolizzare quest’alleanza. Il M5S deve decidere se continuare a fare l’anti-tutto, però sono poco credibili su questo dal momento che hanno raccolto la sfida del governo. Abbiamo una destra in Italia che ha quasi il 48%, poi c’è un centrosinistra con il Pd che nel suo insieme ha il 30%, se vogliamo competere con la destra e se il M5S non vuole condannarsi all’irrilevanza bisogna ragionare, per costruire qualcosa che dia ossigeno anche al governo che non può vivere una vita grama in cui deve ogni giorno misurarsi con le bandierine che le forze politiche mettono. Se si vuole continuare a issare bandierine si commette un errore. Questo governo non può vivacchiare, bisogna dare il senso che non stiamo lì appiccicati per non andare alle elezioni ma per dare un orizzonte al Paese”.

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