Suicidio in Calabria: poliziotto si toglie la vita sparandosi un colpo in testa

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Suicidio in Calabria: un poliziotto si è sparato un colpo in testa con la pistola d’ordinanza ieri sera nelle campagne di Gerocarne, in provincia di Vibo Valentia

Tragedia in Calabria dove un poliziotto della Questura di Vibo Valentia si è sparato un colpo in testa con la pistola d’ordinanza ieri sera nelle campagne di Gerocarne. Tra i probabili motivi alla base del folle gesto ci sarebbero motivi di carattere personale.

Suicidio in Calabria, poliziotto si toglie la vita sparandosi un colpo in testa: “piangiamo l’ennesima morte inspiegabile di un appartenente alle forze di polizia”

“Oggi piangiamo l’ennesima morte inspiegabile di un appartenente alle forze di polizia. Da circa un anno ci battiamo affinché venga fatta chiarezza su quella che a tutti gli effetti appare come una emergenza. Emergenza suicidi nel comparto sicurezza che non può non colpire l’opinione pubblica”. E’ quanto afferma in una nota la Dott.ssa Francesca Beneduce Presidente Osservatorio Nazionale per i diritti e la salute dei militari e delle forze dell’ordine.

Suicidio in Calabria, poliziotto si toglie la vita sparandosi un colpo in testa: “è un bollettino da guerra”

“Un poliziotto della Questura di Vibo Valentia si è suicidato con la pistola d’ordinanza nelle campagne di Gerocarne (Vibo Valentia). E’ inarrestabile l’onda dei suicidi nella Polizia di Stato – ha dichiarato il Segretario Generale Antonio de Lieto – Ormai si è perso il conto dei tanti suicidi che si sono verificati tra il personale della Polizia di Stato. “E’ un bollettino di guerra” – ha continuato de Lieto – è fin troppo chiaro che bisogna intervenire preventivamente, assicurando agli operatori di Polizia adeguata assistenza, se del caso, anche con psicologi, a stretto contatto con i poliziotti ‘per fronteggiare qualsiasi situazione sospetta che l’operatore di Polizia sta vivendo. Non servono a giudizio, del LI.SI.PO., – mega incontri per dibattere la grave problematica dei suidi, non serve – ha concluso il leader del LI.SI.PO. – sospendere dal servizio e ritirare il tesserino o quant’altro… serve attuare con dei medici specialisti una strategia finalizzata a debellare il “fenomeno suicidi”. Il LI.SI.PO. Libero Sindacato di Polizia, si batterà in tutte le sedi istituzionali affinché il suicidio nelle Forze di Polizia possa essere riconosciuto come aggravamento della malattia professionale dipendente da causa di servizio”.

Suicidi tra le forze dell’ordine: ecco le iniziative di Libertà e Sicurezza Polizia di Stato

“252 episodi di suicidio tra gli operatori delle Forze dell’Ordine tra il 2010 ed il 2018, 31 nel solo 2019: l’ultimo ieri sera, un nostro collega in servizio nella Questura di Vibo Valentia. Sono questi i numeri tragici di una “strage silenziosa ma continua” che talvolta non fa nemmeno notizia. Numeri altissimi se si considera che il numero medio di suicidi tra la popolazione è la metà rispetto a quella del personale in divisa“. Cosi esordisce Elvio Vulcano portavoce nazionale del Sindacato di Polizia LeS (Libertà e Sicurezza Polizia di Stato). Che poi prosegue: “Tante le potenziali cause che spingono un appartenente alle Forze dell’Ordine a compiere il gesto estremo: motivazioni personali; professionali; familiari ed economiche, eventualmente anche più di una sommate tra di loro. Sarebbero situazioni che necessitano di una risposta immediata e concreta, ed invece l’Amministrazione preferisce trovare sbrigativamente le colpe di questi gesti estremi al di fuori degli ambiti lavorativi. Anche la recente istituzione dell’Osservatorio sui suicidi tra le forze dell’ordine, finora non ha fatto altro che “osservare” (per l’appunto) ed aggiornare le tragiche statistiche! Siamo veramente stufi di questa inerzia istituzionale, e da qui nasce l’iniziativa di Pasquale Guaglianone Segretario Generale Provinciale di Palermo di LeS, che ha stipulato accordi con psicologi e psicoterapeuti che, garantendo ai poliziotti l’anonimato e mantenendo lo stretto riserbo anche nei confronti dell’Amministrazione della Polizia di Stato, potranno dare ad essi l’opportunità di essere ascoltati ed eventualmente aiutati in un percorso che potrebbe condurli alla risoluzione dei disagi o delle problematiche fonte delle loro preoccupazioni”. Guaglianone, dal canto suo, ha sottolineato: «Non desideriamo spendere ulteriore tempo con seminari e discussioni che finora non hanno prodotto soluzioni efficaci almeno per tentare di prevenire il fenomeno. Preferiamo dare risposte concrete ai disagi dei colleghi mettendo in campo professionisti del settore che, prestando la propria opera inizialmente anche in forma gratuita, sapranno indicare loro la strada migliore per affrontare i problemi ed evitare, così, gesti insani.» Al riguardo, Giovanni Iacoi Segretario Nazionale del Sindacato, ha precisato: «Questa importante iniziativa del nostro amico Pasquale Guaglianone presto verrà estesa anche a livello nazionale tramite le altre segreterie provinciali con un preciso slogan “DILLO a LeS”. Una ulteriore opportunità per i colleghi, che si colloca in continuità con quanto fatto in questi anni da LeS che sottoscrivendo vantaggiose convenzioni con avvocati ed operatori finanziari, per esempio, ha cercato di venire incontro alle esigenze della vita reale degli appartenenti alla forze dell’ordine. Tuttavia,” ha concluso Iacoi, “ con la nostra iniziativa non vogliamo sostituirci all’Amministrazione, ma desideriamo esserle di sprone, auspicando un nuovo corso nelle gestione del personale, che prenda coscienza del fenomeno suicidario e delle sue cause e che ponga in essere ogni accorgimento atto a prevenire simili episodi”.

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