Regionali, il Pd apre all’alleanza con il M5S. Ma i grillini al momento declinano l’offerta

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Regionali: il Pd prova a lanciare l’intesa con il M5S anche per le elezioni in Umbria, Emilia Romagna e Calabria. a i grillini al momento frenato

Il Pd prova a lanciare l’intesa con il M5S anche per le regionali, in vista del voto in Umbria, Emilia Romagna e Calabria. L’invito arriva da Dario Franceschini ma i grillini per ora chiudono e fanno sapere che la proposta non è all’ordine del giorno del Movimento. “Se lavoreremo bene potremo presentarci insieme già alle regionali – afferma Franceschini in una intervista a La Repubblica -. E’ difficile, ma dobbiamo provarci. Per battere questa destra, ne vale la pena”. Il segretario Zingaretti è d’accordo: “L’idea è corretta. Bisogna rispettare le realtà locali, ma se governiamo su un programma chiaro l’Italia, perchè non provare anche nelle Regioni ad aprire un processo per rinnovare e cambiare?”. Ma non tutti nel Partito Democratico sono d’accordo. Orfini è chiaro: “ritengo quella di Franceschini sull’alleanza col M5s nelle regioni e nei comuni una proposta seria, ma non la condivido – precisa -. Un conto è un accordo tra forze diverse e alternative per reagire a una forzatura pericolosa per il paese come quella di Salvini. Un conto è immaginare che il M5s sia diventato improvvisamente una costola della sinistra con cui condividere il futuro. Sarebbe un grave errore di prospettiva. Immagino avremo tempo di parlarne”. I grillini senza pensarci al momento declinano l’invito. “Il tema delle alleanze alle Regionali non è all’ordine del giorno – precisano fonti del M5s -. Dunque non c’e’ in ballo alcuna possibile alleanza con il Pd in vista delle prossime elezioni Regionali. Le priorità per il Movimento sono altre, ci sono temi importanti da affrontare e provvedimenti da realizzare in tempi celeri a favore dei cittadini. Una cosa è  certa: le dinamiche interne tra forze politiche non interessano agli italiani e non servono a far crescere il Paese. Rimaniamo concentrati sulle cose concrete come il taglio dei parlamentari e l’abbassamento delle tasse”.

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