Reggio Calabria, le stazioni di Pentimele e San Gregorio: “l’ennesimo progetto abbandonato da quest’Amministrazione”

StrettoWeb

Reggio Calabria, la riflessione di Morisani sulle stazioni di Pentimele e San Gregorio: “un progetto abbandonato”

“Quando le opere pubbliche, sebbene importanti come quelle dei trasporti, non vengono calate in un tessuto urbano strutturato e funzionale ed affiancate ad una strategia, l’effetto è quello di renderle quasi inutili. Le nuove fermate di San Gregorio ed Archi-Pentimele, che avrebbero dovuto rappresentare lo snodo di collegamento fondamentale tra il Porto e l’Aeroporto consentendo ad i potenziali viaggiatori di spostarsi su linea diretta e veloce, sono cattedrali nel deserto come ben fotografa la cronaca stampata”. Lo afferma in una nota Pasquale Morisani – Presidente Stanza101.

“Alla stazione ferroviaria, bellamente illuminata nella sua solitudine, fa da corollario il pontile di San Gregorio, realizzato a suo tempo per valorizzare il ruolo dell’Aeroporto come riferimento nell’Area dello Stretto e, quindi, favorire il collegamento via mare fra la Sicilia occidentale e l’approdo reggino. Oggi anche il pontile è in totale stato di abbandono, cadente ammasso di ruggine che testimonia, con la sua impalcatura sul mare, il fallimento di una politica dei trasporti avulsa da una effettiva integrazione dei servizi tra Reggio e Messina”.

“Purtroppo quel disegno, sostenuto nel 2008 dall’allora Amministrazione comunale di centro-destra e condiviso da Trenitalia che avrebbero partecipato all’investimento per la realizzazione della metropolitana di superfice è tristemente naufragato nel silenzio. L’obiettivo era di creare un collegamento ecologico e rapido da Nord a Sud dei 33 kilometri di costa reggina con potenzialità ben superiori degli sporadici viaggiatori che attraversano le due stazioni di Pentimele e San Gregorio”.

“Ma se il Porto non rappresenta un approdo strategico per le rotte mediterranee della nautica da diporto e del turismo, se l’Aeroporto nella migliore delle ipotesi conta 4 voli giornalieri, a quale flusso di visitatori/fruitori le ferrovie urbane dovrebbero servire? Eppure sono costate milioni di Euro! Certo, soldi di Trenitalia ma sempre di investimenti a finalità pubblica si parla e che avrebbero dovuto rappresentare un tassello determinate nella pianificazione di un sistema integrato dei trasporti con prospettive di sviluppo economico sul territorio. Altro che convegni e teorizzazioni soloniche su ecologia, Area metropolitana e conurbazioni dello Stretto: Reggio è sempre più isolata nel suo degrado socio-economico che, da potenziale attrattore di turisti ed investimenti, ha relegato la Città ad una sorta di area di depressione euro-mediterranea”.

“Non soltanto serve ma urge una piattaforma condivisa di programmazione politica ed amministrativa che, con poche chiacchiere e tanta volontà qualificata, riesca a rendere condivisa una visione di sviluppo possibile e non mistificatoria, puntando, con l’abnegazione di tutti gli attori sociale ed una seria responsabilità di governo, ad una direttrice progettuale di slancio imprenditoriale pubblico-privato. Chi AmaReggio deve iniziare a lavorarci”.

Condividi