Dopo 28 anni il Governo siciliano approva la riforma di polizia locale. La nuova legge quadro, voluta dal presidente Musumeci e dall’assesore alle Autonomie Locali Bernadette Grasso, è volta ad armonizzare le legislazione regionale con quella nazionale in materia di sicurezza e ordine pubblico. Nei prossimi giorni, il disegno di legge sarà trasmesso all’Ars per essere approvato dall’Aula. “Dopo aver colmato la lacuna relativa alla formazione del personale – ha dichiarato Musumeci – mettiamo in campo un’altra importante iniziativa concreta, con un armonico disegno di legge di riforma del settore che valorizzi il ruolo e l’immagine dell’intero corpo della polizia locale”.
La normativa prevede il riavvio di un programma strutturato di formazione, qualificazione e aggiornamento professionale degli agenti, con percorsi obbligatori; l’introduzione di un sistema permanente di reclutamento attraverso un corso-concorso unico a livello regionale; la definizione di modelli operativi e organizzativi uniformi finalizzati all’esercizio omogeneo delle funzioni su tutto il territorio regionale; la promozione e il rafforzamento del sistema di gestione associata tra Comuni dei servizi di polizia locale, anche in ambito ambientale, edilizio e urbanistico; la promozione di progetti e programmi integrati per la sicurezza urbana. Sarà inoltre riattivato il Fondo per il miglioramento dei servizi, che il governo regionale si impegna ad alimentare.
“E’ un provvedimento innovativo e particolarmente atteso – commenta l’assessore Grasso – nato dall’intensa e proficua collaborazione che il governo ha avviato con le rappresentanze sindacali, i vertici dei corpi di polizia e gli enti locali. Una legge moderna che attribuisce il giusto rilievo al prezioso lavoro che i tanti agenti svolgono quotidianamente al servizio dei territori e delle nostre comunità”.