“La lunga marcia” è una manifestazione organizzata dalla Filt Cgil fra il 4 e il 10 luglio e che, parlando di infrastrutture, servizi di mobilità e tanto altro, ha toccato Reggio, Lazzaro, Bova Marina, Brancaleone, Bianco, Siderno e Roccella e, ieri sera, la meta finale di Caulonia Marina
Piattaforma di idee concrete da portare avanti, condivisione di analisi, proposte ed esperienze con amministrazioni locali e comunità, valorizzazione del territorio attraverso l’evocazione di meravigliosi scorci, contributo culturale in parole e musica, socialità. Tutto ciò è stata “La lunga marcia”, manifestazione a piedi organizzata dalla Filt-Cgil fra il 4 e il 10 luglio e che, parlando di infrastrutture, servizi di mobilità e tanto altro, ha toccato Reggio, Lazzaro, Bova Marina, Brancaleone, Bianco, Siderno e Roccella e, ieri sera, la meta finale di Caulonia Marina. “La nostra provocazione è riuscita, abbiamo creato dibattito e ci siamo riappropriati del territorio. Agli amministratori locali, che abbiamo incontrato insieme ai cittadini rafforzando così la democrazia, abbiamo proposto un patto allargato alle categorie trasporti di Cisl e Uil per mettere su un confronto con Governo, Regione ed aziende come Anas, Enac e Ferrovie dello Stato, perché la Calabria va portata dentro una vertenza nazionale. Non chiediamo la luna, vogliamo risposte. Serve tempo, ma va iniziato subito un percorso per rendere civile la nostra regione. Per questo lanciamo l’idea di un breve e simbolico corteo annuale fra Roccella e Caulonia per vigilare con lo stesso spirito di una “marcia” irripetibile che però ha tracciato una strada”, ha affermato il segretario regionale Filt-Cgil Nino Costantino in occasione della chiusura, sostenuto da Antonio Calabrò della Filt-Cgil (“Abbiamo incontrato la gente, ci ha chiesto di portare avanti questa battaglia di riscatto”) e dal responsabile organizzativo Filt-Cgil Salvatore Larocca (“Ci dicevano “pazzi, è impossibile”, invece ce l’abbiamo fatta ed è stata un’esperienza bellissima che ci ha fatto conoscere o riscoprire luoghi bellissimi, nonostante certe storture”). L’evento, che è stato preceduto da un sitin sul danneggiato e ristrutturando ponte sull’Allaro per denunciare le difficoltà viarie e dall’esibizione de “L’Amaca, ha visto tantissimi temi, fra i quali l’inconcepibilità del binario unico non elettrificato sulla Ionica e dell’alta velocità che si ferma a Salerno, l’incredibile unicità italiana del contratto di servizio ancora non firmato tra Regione e Trenitalia, la necessità di un servizio pubblico ferrato metropolitano, ma anche altri come il bisogno di interventi viari lungo la statale ionica e si valorizzare il porto di Gioia Tauro salvaguardandolo dalla ‘ndrangheta.