Pomeriggio di terrore a Catania, spaventoso incendio in spiaggia. Un lido divorato dalle fiamme: centinaia di intossicati. Una fitta nube di fumo avvolge la città. Paura anche nel siracusano
Gente in preda al panico e scenario apocalittico a Catania. Questo pomeriggio la città etnea è diventata un inferno di fuoco. Un pauroso incendio è divampato al lido Plaia e si è rapidamente esteso negli stabilimenti balneari limitrofi. Le fiamme hanno divorato il lido Europa, nella zona del Faro, che adesso è interamente raso al suolo. Tanta paura per i bagnanti che, spaventati dalle fiamme, hanno cercato di mettersi in salvo anche gettandosi in mare.
Diverse persone sono rimaste intossicate dal fumo, nessuna e’ in condizioni gravi. Tra loro anche un vigile del fuoco che e’ stato portato in ospedale. Il rogo che si e’ sviluppato tra la vegetazione di viale Kennedy ha distrutto anche diverse auto che erano posteggiate nella zona. La situazione è critica e i vigili del fuoco continuano a presidiare il viale Kennedy, dove la circolazione è interdetta ai veicoli e motocicli. Ancora ignote le cause del vasto rogo: non si esclude che l’incendio possa essere divampato a causa di cumuli di sterpaglie o da addirittura da una cicca di sigaretta lanciata lungo l’Asse dei Servizi. Il fuoco si è rapidamente propagato col forte vento di scirocco che soffia sulla città.
Panico in spiaggia, cabine investite dal fuoco. Bagnanti evacuati coi gommoni
I vigili del fuoco sono prontamente intervenuti operando a ridosso del mare per spegnere alcune cabine in preda alla fiamme e invitando i bagnanti a non allontanarsi dalla spiaggia. Centinaia di bagnanti sono quindi rimasti bloccati dalle fiamme sulla spiaggia e sono stati evacuati via mare da gommoni e mezzi navali dei vigili del fuoco e della guardia costiera. Tra i bagnanti c’erano anche 40 bambini, rimasti bloccati nei lidi Azzurro e nella colonia Don Bosco: sono stati messi in salvo da motovedette della capitaneria di porto.
L’incendio ha raggiunto dimensioni considerevoli anche a causa del vento e caldo, che ha alimentato fenomeni di “spotting”, ovvero di proiezione di faville incandescenti anche a grandi distanze.