Reggio Calabria: il progetto PVCupcycling tra i più accreditati anche in Europa in tema di sostenibilità ed economia circolare

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Reggio Calabria: il progetto PVCupcycling del team diretto dalla prof.ssa Consuelo Nava tra i più accreditati anche in Europa in tema di sostenibilità ed economia circolare

Un grande sfida parte del Sud, con un caso di successo in tema di ricerca e innovazione sui temi della sostenibilità e della economia circolare, proposto dall’azienda R.ed.el e dai ricercatori dell’Unical Diatic, Enea e dalla start- up PMopenlab, sul riciclo delle plastiche provenienti dalla dismissione dei cavi elettrici. Il progetto sostenuto con in fondi europei del POR Calabria 14-20, proprio in questi mesi della disseminazione riscuote interesse ed entra a far parte dei networks e delle piattaforme più importanti in tema di economia circolare, riciclo, ecodesign e simbiosi industriale verso prodotti sostenibili. La prof.ssa Consuelo Nava, ricercatrice della Mediterranea e anche delegata alla Ricerca e Terza Missione del dipartimento dArTe, che coordina un team di conoscenze eccellenti e di competenze, ci riferisce: “Il nostro progetto, per i riconoscimenti che sta ricevendo proprio in questa fase di disseminazione dei risultati, dimostra quanto sia importante sostenere lo sviluppo ed il settore produttivo nell’innovazione, attraverso le università, i centri di ricerca, le start up. Se infatti un’impresa può guidare certi processi di competenza e specializzazione verso la produzione, è solo il mondo delle conoscenze che produce l’avanzamento e la finalizzazione di tali competenze e qualificazioni verso l’innovazione.” Distingue la prof.ssa – “Sarebbe un grave errore pensare che i ruoli fossero sostituibili piuttosto che necessariamente collaborativi; voglio dire che le imprese, gli imprenditori devono assumersi il rischio dell’entrata in mercati del futuro e la scienza deve produrre modelli originali e di frontiera per sostenere questi rischi. I ruoli non vanno scambiati e non si può fare a meno dell’esercizio capace di entrambi”. In questi giorni il team sta preparando il secondo seminario che si terrà il 26 giugno presso il Centro ENEA, i laboratori di Trisaia a Matera, per monitorare i risultati del progetto, soprattutto dopo i test conseguiti presso i laboratori di chimica industriale dell’Unical e di manufacturing della start up PMopenlab. Ma il tema del riciclo dei cavi elettrici e dell’economia circolare, ormai in azione a livello europeo e nazionale, si interroga ultimamente sul rapporto con i processi di sostenibilità. “Quando cominciai a formulare la proposta del progetto per la R.ed.el e quindi per la selezione al POR Calabria, ho da subito esteso i modelli di sostenibilità dei processi al concetto di economia circolare che in quei tempi, nel 2015, era ancora agli inizi dopo le comunicazioni europee. Avrei potuto proporre alla R.ed.el di continuare solo sui temi del riciclo e dei rifiuti zero, ma ho voluto spingere il lavoro del team verso la frontiera più dirompente della sostenibilità e dei modelli circolari per le tecnologie di fine vita”, dichiara la prof.ssa Nava. E dopo aver ottenuto riconoscimenti durante disseminazione in importanti eventi nazionali, l’accreditamento attraverso i servizi del Sole 24 Ore, il team in queste settimane muove l’interesse del progetto Cresting – circolar economy: sustainability implications and guiding process”, finanziato dal programma Horizon 2020, per essere inserito nell’Atlante Italiano dell’Economia Circolare, nello scenario europeo. Una sfida che parte dal Sud e che grazie ad un team qualificato e a una direzione scientifica esperta, colloca la R.ed.el tra le aziende che attua un business circolare e la Calabria e i fondi UE come scenario di un caso virtuoso nella ricerca sperimentale e industriale di frontiera.

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