A Reggio Calabria la mostra su Diego Vitrioli, il raffinato collezionista nella Calabria dell’Ottocento [FOTO e VIDEO]

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Inaugurata a Reggio Calabria la mostra su Vitrioli: tra gli oggetti esposti in mostra un intenso e commovente ritratto su carta, di proprietà della famiglia

Prosegue al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria la ricca programmazione delle “mostre d’accoglienza” nel magnifico spazio di Piazza Paolo Orsi. Sotto lo sguardo dei maestosi Bronzi di Riace, i visitatori sono coinvolti in affascinanti percorsi espositivi, che presentano reperti della collezione museale in contesti tematici sempre nuovi e suggestivi. Nel pomeriggio di oggi si è tenuta  l’inaugurazione dell’esposizione “Diego Vitrioli. Un raffinato collezionista nella Calabria dell’Ottocento”, curata dal direttore Carmelo Malacrino. Il progetto nasce in collaborazione con l’Associazione culturale “Diego Vitrioli”, per celebrare il bicentenario della nascita dell’illustre poeta e latinista reggino. Vitrioli ebbe la medaglia d’oro per la poesia e Papa Leone XIII lo definì il “principe dei letterati”, tanto da istituire appositamente per lui una cattedra in Vaticano. Privilegiava nelle sue opere il tema delle “piccole cose” del quotidiano. Molte delle sue poesie sono dedicate al mistero seducente dello Stretto di Messina, a partire dal poemetto “Xiphias” con cui vinse a soli 25 anni il prestigioso Certamen poeticum Hoeufftianum, raccontando le emozioni della pesca del pescespada. Tra gli oggetti esposti in mostra, per esempio, ci sono un intenso e commovente ritratto su carta di Vitrioli, di proprietà della famiglia. “Abbiamo deciso di dare attenzione a uno dei personaggi più affascinanti dell’Ottocento calabrese, valorizzando soprattutto la sua figura di cultore dell’antichità, ancora tutta da esplorare”, dichiara il direttore Malacrino. Vitrioli vantava una ricca collezione archeologica, in particolare di vasi figurati, insieme ad altri reperti, come statuine in terracotta, lucerne fittili e perfino qualche lacerto di mosaico inserito nei pavimenti delle stanze del palazzo. Poco si sa delle vicende di questo eccezionale patrimonio dopo la sua morte. Molti vasi andarono perduti insieme al palazzo che li ospitava nel grande terremoto del 1908 che distrusse Reggio e Messina. Della ricca collezione resta solo uno splendido cratere a campana a figure rosse, databile IV secolo a.C., custodito al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ed esposto in questa occasione per la prima volta. Il cratere presenta, su un lato, una scena con una menade vestita di chitone a balza e un giovane nudo seduto su una roccia. Sul lato opposto sono raffigurati due giovani scalzi che indossano un mantello, in posizione speculare, l’uno proteso verso l’altro. “L’idea di questa mostra è nata proprio dalla presenza di questo vaso nei depositi del Museo, individuato durante le attività di riordino”, spiega Malacrino. “La collezione archeologica di Vitrioli, documentata da numerose immagini e lettere, è centrale nel percorso espositivo che proponiamo, che vuole ricordare questa illustre personalità calabrese in un ritratto culturale a tutto tondo”, aggiunge il direttore del MArRC. La mostra sarà visitabile fino al prossimo 21 luglio.

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