Ex province, Anci Sicilia a colloquio da Musumeci. De Luca: “Preoccupato per Messina. Finiamola di nascondere i fatti e chiudiamo la pratica per 350 milioni”

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Ex province, Anci Sicilia a colloquio da Musumeci. C’era anche il sindaco di Messina: “La Regione non intende cambiare posizione.Non serve tappare il buco di un anno, chiudiamo la pratica per 350 milioni a Roma e salviamo Città Metropolitane e Liberi Consorzi

Si è conclusa la riunione tra i componenti del Consiglio di Anci Sicilia e il Governo dela Regione Siciliana. Presenti il Presidente Nello Musumeci, gli assessori Gaetano Armao e Bernadette Grasso. Il tema di discussione è la vertenza sulle ex Province. Per il Sindaco della Città Metropolitana di Messina, nonché membro del consiglio regionale di Anci, l’unica strada per non dichiarare il dissesto è attingere ai 350 milioni del Fondo Sviluppo e Coesione (Fsc), come tra l’altro voluto ieri anche dal Parlamento Siciliano tramite approvazione di un ordine del giorno specifico.

“A Roma – dichiara De Luca – come sappiamo è in corso la discussione sulla questione delle ex Province. Bene, noi dobbiamo imporci affinché l’accordo tra Stato e Regione cambi: occorrono 350 milioni dal Fsc per avere la tranquillità su base triennale e risolvere i problemi strutturali di Città Metropolitane e Liberi Consorzi. Lo anticipo qui, ma lo spiegherò in una conferenza stampa martedì prossimo, in cui presenterò il ‘Libro bianco sui fondi extra regionali’: i soldi ci sono, ci spettano e dobbiamo utilizzarli. Sono almeno 800 i milioni oggetto di possibile riprogrammazione”.

“L’assessore Armao – continua il Primo Cittadino – ha affermato che è stata avanzata a Roma la richiesta per avere 350 milioni di euro da prelevare dal Fsc e utilizzarle per le ex Province Siciliane e che dal Governo centrale è stato detto ‘no’. È ovvio che a noi non risulta tutto questo, anzi c’è purtroppo ancora la volontà da parte del Governo di non utilizzare le risorse del fondo, nonostante il voto del Parlamento Siciliano dica il contrario”.

“Spiace sentire ciò – sottolinea De Luca – specie a seguito del mio invito a mettere da parte ogni attrito per individuare con praticità l’azione congiunta e chiudere la partita. In più, mi rivolgo al Presidente Orlando: manca ancora il documento di Anci Sicilia che accerti quali sono i disavanzi e gli avanzi reali per ogni ex Provincia, in modo tale da fare l’operazione algebrica che ci consente la norma. Finiamola di nascondere le cose”.

“Chiarito questo, il mio invito al Governo – conclude De Luca – è quello di fare uno sforzo, non presentarci a Roma con il cappello in mano e prendere ciò che è nostro. Io ho già dovuto bloccare 50 milioni di euro per appalti fatti e altri 100 milioni per quelli già programmati. Sono seriamente preoccupato e non solo per Messina, perché anche tutte le altre ex Province si trovano in questa situazione, con investimenti bloccati che ricadono su più annualità. Non serve tappare il buco di un anno. La mia soluzione ci consentirebbe di fare i bilanci triennali sotto il profilo giuridico e avviare le gare d’appalto”.

Orlando: “Interlocuzione concreta e fattiva fra Regione e Autonomie Locali, è stata imboccata la strada giusta”

“Esprimiamo apprezzamento per la partecipazione corale del Governo e della dirigenza ai suoi massimi livelli all’incontro di oggi. Si tratta del secondo incontro collegiale fra il Consiglio regionale dell’Ancisicilia e la Regione siciliana  e possiamo certamente dichiarare che in questa sede abbiamo dato vita, di fatto, al Consiglio delle Autonomie locali”. Questa la dichiarazione di Leoluca Orlando, presidente di AnciSicilia, all’incontro di stamattina, a Palazzo D’Orleans, fra  il Governo della Regione siciliana e il  Consiglio regionale dell’AnciSicilia.

“In merito alla grave situazione normativa e finanziaria delle ex province sollecitiamo il Governo nazionale ad intervenire con le modifiche normative, già annunciate, che  possono sbloccare le ex province. Per quanto riguarda la parte economica  registriamo che a fronte di una nostra richiesta di 340 milioni di euro c’è già stata una prima apertura per 115 milioni e un varco che prevederebbe ulteriori 100 milioni che consideriamo un passo avanti che comunque  non ci soddisfa.  Il Governo regionale ha avviato un percorso di collaborazione con il Governo nazionale per il quale esprimiamo il nostro apprezzamento ma come associazione dei comuni esprimiamo la necessità di procedere a più adeguate provviste finanziarie dopo l’iniquo trattamento riservato dai precedenti governi nazionale e regionale e sollecitiamo comunque il Parlamento nazionale a legiferare non soltanto su modifiche normative già annunciate ma con urgenza ad implementare le risorse. Chiediamo al Governo nazionale di contribuire a tale operazione se si vuole evitare la crisi cronica e irreversibile dei liberi Consorzi e delle Città metropolitane in Sicilia”.

“La completa attuazione della legge Del Rio è stata tradita in quanto è stato affrontato esclusivamente l’aspetto finanziario e non è mai stato affrontato il tema della competenze,  – dichiara Paolo Amenta, vice presidente di AnciSicilia- è necessario iniziare a trasferire competenze e personale alleggerendo il peso delle ex province che dovrebbero mantenere, con stabilisce la legge Del Rio,  competenza esclusiva su strade e scuole”. 

“La situazione dei rifiuti in Sicilia vive una condizione insostenibile che doveva essere transitoria ma dura da nove anni. – Ha dichiarato Antonio Rini, vice presidente di AnciSicilia. –Dobbiamo porre rimedio regolamentando la gestione, individuando i punti cardine da riformare e gestendo la fase transitoria di Srr e società d’ambito nella maniera migliore possibile, salvaguardando le gestioni virtuose che garantiscono un servizio efficace sul territorio”.

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