“Imprese vincenti”: 5 eccellenze siciliane protagoniste del roadshow di Intesa Sanpaolo, una è di Messina

StrettoWeb

Imprese vincenti: il programma di Intesa Sanpaolo dedicato alle eccellenze imprenditoriali Italiane, 5 aziende siciliane, di cui una di Messina, protagoniste dell’iniziativa

ARRIVA A ROMA “IMPRESE VINCENTI”,
IL PROGRAMMA DI INTESA SANPAOLO
DEDICATO ALLE ECCELLENZE IMPRENDITORIALI ITALIANE
INIZIATIVA IN COLLABORAZIONE CON BAIN & COMPANY, ELITE E GAMBERO ROSSO

Fa tappa oggi a Roma il roadshow di “Imprese Vincenti”, il programma di Intesa Sanpaolo per la valorizzazione delle piccole e medie imprese che rappresentano un esempio di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy. Tra queste spiccano diverse eccellenze siciliane e cioè l’Avimecc (Modica), Cuttitta (Licata), Caffè Moak (Modica), NVP (Messina) e Si.a.z  Siciliana Avicola Zootecnica (Enna). Protagoniste in totale 14 “Imprese Vincenti” tra Lazio, Sardegna e Sicilia operanti nei comparti Moda & Design, Food & Beverage, Industria e Servizi.
Sono state selezionate 120 imprese tra le 1.800 che si sono autocandidate sul sito di Intesa Sanpaolo e a settembre a Milano si svolgerà  la celebrazione finale. Per le aziende è previsto un supporto allo sviluppo, advisory su posizionamento strategico, confronto con best practice internazionali e con la community ELITE, formazione e workshop

Imprese vincenti

Presentato a febbraio, “Imprese Vincenti” ha raccolto ampio interesse in tutta Italia grazie all’opportunità per le PMI di essere inserite in programmi di accompagnamento alla crescita e di visibilità a livello nazionale, offerti da Intesa Sanpaolo e dai partner dell’iniziativa Bain & Company, ELITE e Gambero Rosso. Sono state infatti oltre 1.800 le aziende che si sono autocandidate sul sito di Intesa Sanpaolo in quanto rappresentative dell’eccellenza nazionale nelle tre categorie identificate per il programma “Imprese Vincenti”: industria e servizi, food & beverage, moda e design. Le imprese che si sono candidate rappresentano tutte le 20 regioni e 95 province italiane, provengono da 90 distretti industriali ed esprimono un fatturato complessivo di 25 miliardi e oltre 100.000 dipendenti. Sono imprese che rappresentano da sole oltre l’1,5% del PIL italiano.
Dopo un processo di analisi delle candidature sono state selezionate 120 imprese, suddivise per categoria produttiva ed area geografica, cui verrà offerto innanzitutto un primo livello di visibilità pubblica attraverso il roadshow di otto tappe in tutta Italia. A settembre, nel corso dell’evento finale, saranno celebrate le storie di successo maggiormente rappresentative dei valori e delle qualità di eccellenza italiana.
A queste aziende, Intesa Sanpaolo e i partner di “Imprese Vincenti” offriranno strumenti di supporto alla crescita come advisory dedicati alla comprensione del posizionamento strategico dell’azienda sul proprio mercato di riferimento e all’identificazione di possibili linee guida per lo sviluppo, confronto con la community ELITE, possibilità di confronto con best practice internazionali e partecipazione a corsi di formazione, workshop o sessioni dedicate su tematiche di carattere strategico. Nei percorsi di accompagnamento alla crescita di “Imprese Vincenti” saranno messe a disposizione tutte le competenze di Intesa Sanpaolo Forvalue, Intesa Sanpaolo Formazione e Intesa Sanpaolo Innovation Center.

Dopo le tappe tenutesi a Milano, Bologna, Torino, Padova, Bergamo, Napoli e Firenze l’appuntamento romano del roadshow è stato ospitato presso la filiale Intesa Sanpaolo di via del Corso, dove le 14 “Imprese Vincenti” si sono presentate all’ampia platea raccontando la propria storia d’impresa e le scelte strategiche che le hanno portate a consolidare il proprio percorso di sviluppo.

La selezione delle “Imprese Vincenti”

Per definire un’impresa vincente sono stati incrociati vari parametri, attraverso anche osservatori esterni
alla banca. Le PMI selezionate sono innanzitutto economicamente solide e in crescita da tre esercizi consecutivi, con un numero di dipendenti non in diminuzione e con indici di redditività positivi. Sono aziende che hanno creato un modello di business vincente in Italia e all’estero, dunque anche per questo da considerare eccellenze del Made in Italy. Molte di esse hanno marchi e brevetti registrati e identificabili, mentre altre fanno della qualità del prodotto un punto di forza. Sono quindi imprese che hanno espresso la capacità di puntare su un insieme di strategie evolute in termini di internazionalizzazione, innovazione, valorizzazione delle competenze e dei talenti del proprio capitale
umano.

Piccole e medie imprese in Sicilia, Lazio e Sardegna

I territori della Direzione Regionale Lazio, Sardegna e Sicilia ricoprono una dimensione notevole all’interno del contesto nazionale: con 12,6 milioni di abitanti, rappresentano il 20,8% della popolazione italiana; solo il Lazio, con i suoi 5,8 milioni di abitanti ne rappresenta quasi il 10%. Le aziende attive superano il milione di unità e impiegano 4,6 milioni di addetti, generando un valore aggiunto totale di 283,6 miliardi di euro, pari al 19,5% del totale nazionale; di queste, quasi 490mila sono operative nel Lazio, mentre in Sicilia e Sardegna se ne contano rispettivamente 370mila e 143 mila. Nelle due Isole le micro-imprese occupano oltre il 60% degli addetti, per il Lazio il dato scende al 47% (al di sotto della media italiana del 49%), mentre è più alta l’occupazione nelle grandi imprese (oltre il 16% contro una media nazionale dell’11%). Roma, infatti, è sede di alcune importanti utilities italiane e di diverse multinazionali estere.

Lo stato di salute del mercato del lavoro

Anche lo stato di salute del mercato del lavoro presenta una situazione diversificata: i dati di Sicilia e Sardegna riflettono le difficoltà note del Mezzogiorno, con tassi di disoccupazione molto elevati, soprattutto nella componente giovanile (35,7% in Sardegna nella fascia di età 15-24 anni; 53,6% in Sicilia) e percentuali di NEET (giovani che non studiano né cercano lavoro) tra i più alti in Europa (27,7% in Sardegna; 38,6% in Sicilia). Nel Lazio, il tasso di disoccupazione è più allineato alla media nazionale, mentre il tasso di attività e la produttività del lavoro sono lievemente superiori alla media nazionale.
La vocazione industriale è bassa per tutte e tre le regioni e condiziona la presenza sui mercati internazionali. Le esportazioni hanno infatti un peso piuttosto contenuto a livello nazionale: complessivamente le tre regioni totalizzano 39 miliardi di euro, l’8,4% del totale nazionale, che scende al 6% (poco più di 27 miliardi) se si considerano i dati al netto del settore petrolifero (che pesa quasi il 60% sul totale export in Sicilia e più dell’80% in Sardegna). Di questi, 22,5 miliardi sono attribuibili al Lazio, che ha contribuito in maniera importante alla crescita dell’export nazionale negli ultimi dieci anni, con oltre 8 miliardi in più rispetto al 2008. Il maggior apporto viene dalla farmaceutica, cresciuta di quasi 6 miliardi di euro nel decennio (quasi triplicando i flussi: da 3,2 miliardi a 9,1), ma anche da Automotive (+960 milioni nel decennio), Metallurgia (+592 milioni) e Aerospazio (+298 milioni). Più contenuti i valori della Sicilia, che al netto del petrolifero totalizzano nel 2018 circa 4,5 miliardi di export (di cui 1,2 nell’agroalimentare e 1,1 relativi all’elettronica), cresciuta di 1,2 miliardi dal 2008 (+38%). Ancora più bassa la presenza sui mercati internazionali per la Sardegna, che totalizza meno di un miliardo di export nel 2018 (di cui 270
milioni Chimica e 150 nell’agroalimentare).

Il territorio della Direzione Regionale presenta 4 poli specializzati nei settori a medio-alta tecnologia: alle già citate Farmaceutica e Aerospazio nel Lazio, si aggiungono due poli ICT, localizzati a Roma e a Catania. Questi esempi sono una dimostrazione che laddove si è riusciti a creare nel territorio un ambiente favorevole allo sviluppo (come dotazione infrastrutturale, presenza di un sistema universitario e di ricerca adeguato) queste regioni hanno attirato investimenti, creando le condizioni per lo sviluppo di cluster industriali avanzati, con un patrimonio a volte unico di capacità innovative, know-how sofisticato, produzioni e istituzioni qualificate.
In questi territori operano inoltre anche alcuni distretti industriali specializzati in settori tradizionali: due nel Lazio, l’ortofrutta dell’Agro Pontino, che ha chiuso il 2018 con 182 milioni di euro di export, quasi raddoppiati rispetto al 2008, e la Ceramica di Civita Castellana, che ha totalizzato oltre 106 milioni di euro di export nel 2018, in costante crescita negli ultimi 5 anni ma ancora lontano dai 115 milioni di euro del 2008. Tre sono i distretti della Sicilia, tutti specializzati nell’agroalimentare: l’Ortofrutta di Catania, che ha chiuso il 2018 con 170 milioni di euro (contro gli 81 del 2008, +110%); i Vini e liquori della Sicilia occidentale, con un progresso del 38% rispetto al 2008 (+32 milioni di euro) e il pomodoro Pachino (-10% con un calo rispetto al 2008 di 12 milioni di euro). Infine, due i distretti
sardi, con importi di export molto contenuti: il Lattiero Caseario sardo (91 milioni di euro nel 2018) e il
Sughero di Calangianus (19 milioni di euro). Anche in queste aree, quindi, emergono segnali di vitalità, evidenti anche dalla capacità di esprimere imprese champion, dalla presenza di startup innovative e dallo sviluppo di nuove imprese. Da una elaborazione realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, su un campione di circa 75.000 imprese manifatturiere italiane con più di 400.000 euro di fatturato, nel Lazio sono 160 le imprese
champion in grado di crescere a tassi sostenuti, creare occupazione e mostrare buoni livelli di patrimonializzazione. A queste se ne aggiungono 89 in Sicilia e 34 in Sardegna, per un totale complessivo di 283 (il 3,6% del totale nazionale). È poi buona la diffusione delle start-up innovative, in grado di creare spillover di tecnologia sul territorio: nella Direzione Regionale se ne contano 1.817, di cui 1.161 nel Lazio (seconda regione in Italia per numero di start up), 507 in Sicilia, 149 in Sardegna. Inoltre, nel 2018 il Lazio si è distinto come regione che ha registrato il miglior tasso di crescita imprese (+1,57%) con oltre 39mila nuove iscrizioni e un saldo tra iscrizioni e cessazioni di oltre 10mila nuove imprese; ma anche le due isole non sono da meno (Sicilia +0,71%, Sardegna +0,76%, entrambe superiori al +0,52% Italia) dimostrando che resta alta la voglia di imprenditorialità in queste regioni, anche in risposta alle difficoltà del mercato del lavoro. A livello provinciale, Roma è la prima in Italia (tasso di crescita
+1,81% nel 2018), ma nelle prime 20 province si collocano anche Messina (+1,08%), Siracusa (+1,06%), Nuoro (+1,65 %) e Sassari (+1,03%).

Il turismo

Un punto di forza di queste regioni è il turismo, che ha registrato performance particolarmente positive nell’ultimo decennio. Spiccano in particolare i dati relativi alla Sicilia che tra il 2008 e il 2017 ha messo a segno un progresso delle presenze pari al 15,7% (superiore alla media nazionale del 12,6%). Le Isole inoltre mostrano una crescente capacità di attrarre clientela straniera: nell’ultimo decennio le presenze estere sono salite del 30% in Sicilia e addirittura dell’80% in Sardegna (l’Italia si è “fermata” al +15,7%). Il grado di internazionalizzazione per entrambe le Isole è ormai prossimo al 50%, su livelli ormai vicini alla media italiana; nel Lazio si supera il 62%, grazie al traino di Roma. I dati provvisori del 2018 confermano il trend di crescita delle presenze straniere in tutte e tre le regioni. In particolare, secondo l’Ente Bilaterale del Turismo del Lazio, nella città metropolitana di Roma (dove si concentra quasi il 90% delle presenze turistiche della regione) le presenze complessive sono cresciute del +2,9%, con un contributo importante della componente estera (+3,2% la variazione). Nonostante gli ottimi risultati conseguiti nel recente passato, le presenze hanno un peso ancora relativamente contenuto, pari al 15% circa del totale italiano, una
percentuale di gran lunga inferiore rispetto all’estensione e alla ricchezza naturalistica e culturale dell’area.
Lazio, Sicilia e Sardegna detengono un potenziale di crescita ancora ampio e inespresso, anche se con le dovute differenze territoriali. In prospettiva, pertanto, devono essere potenziate le competenze e le eccellenze locali sia nei settori tradizionali (valorizzazione del patrimonio enogastronomico, culturale e paesaggistico, dell’industria agro-alimentare e del turismo), sia in quelli ad elevato contenuto tecnologico (farmaceutica, aerospazio, ICT).

Il Capitale Umano

Un ruolo importante può essere giocato dal sistema formativo e universitario che ha il compito di sviluppare il Capitale Umano, quale fattore abilitante per la crescita, ancora piuttosto lontano dalla media nazionale nelle due Isole, se si osserva il tasso di istruzione terziaria nella fascia d’età 30-34 anni, che in Sicilia è del 19% e in Sardegna di poco superiore al 23%, mentre il Lazio supera il 30% (al di sopra della media nazionale del 27%). Va, inoltre, evitato il deflusso dei giovani laureati osservato negli ultimi dieci anni: si tratta di una tendenza particolarmente evidente in Sicilia e Sardegna, che ha costi sociali enormi e che condiziona negativamente le prospettive di sviluppo.
Il Lazio, al contrario, grazie alla capitale è un importante catalizzatore di capitale umano e di ricerca pubblica. Non a caso Roma è la città con la maggior popolazione di iscritti nelle università, che spesso trovano occupazione grazie all’elevato grado di terziarizzazione dell’economia romana: il 73% degli occupati ha un titolo di studio di diploma superiore/laurea/master, contro una media nazionale del 60%. Il Lazio, inoltre, si colloca al terzo posto in Italia (dopo Piemonte ed Emilia-Romagna) per intensità di spesa totale di Ricerca e Sviluppo sul Pil, l’1,68% contro un dato medio nazionale del 1,38%. Risulta trainante la sola componente di spesa pubblica, che vede la regione al primo posto in Italia, con una percentuale sul Pil doppia rispetto al dato nazionale (1% vs. 0,5%). La regione presenta un buon posizionamento anche in termini di capitale umano: gli addetti alla R&S (ogni mille abitanti) sono 6,2 a fronte di un dato nazionale di 4,8.

Le “Imprese Vincenti” in Sicilia, per la categoria Food & Beverage

Avimecc (Modica): Avimecc, fondata nel 1974 è azienda leader, nel sud Italia, nel settore avicolo. Avimecc è il vertice di una filiera corta e chiusa, che include la produzione di mangimi, di uova fertili, il processo di incubazione e schiusa e l’allevamento degli animali. L’azienda, dotata di impianti all’avanguardia, garantisce la qualità e la genuinità delle produzioni avicole, grazie alla costante e rigorosa tracciabilità che effettua lungo tutta la filiera. Al vertice della gestione c’è la famiglia Leocata che, animata da grande passione, gestisce direttamente la filiera integrata determinandone la costante crescita e rendendo vincenti i progetti del gruppo.

Cuttitta (Licata): L’imprenditore Domenico Cuttitta 40 anni fa realizza la sua idea imprenditoriale e fonda le radici della Cuttitta S.r.l. che oggi rappresenta un’azienda leader nel mercato mondiale. Cuttitta s.r.l. è una grande famiglia formata dai proprietari, dipendenti e collaboratori che lavorano con passione per portare sulle tavole dei siciliani la frutta più fresca e varia, garantendo la massima qualità. Attraverso costanti ricerche e rimanendo sempre al passo col mercato si impegnano alla salvaguardia dell’ambiente puntando a rinnovare continuamente le politiche di ecosostenibilità. Cuttitta s.r.l. si distingue per essere capofiliera su un progetto che mira, attraverso la collaborazione con aziende fornitrici parte della filiera, a far crescere il territorio. Questo progetto permette alla Cuttitta di presentarsi sul mercato con tre marchi di sua proprietà: Estafrutta: marchio dedicato ai profumi della migliore frutta estiva siciliana; Regina: un marchio destinato alla frutta esotica più regale, registrato in Italia ed Equador. Fisado: un marchio dal sapore speziato di aglio e zenzero. Inoltre gode della collaborazione costante delle quattro big del settore quali: Chiquita, Del Monte, Dole e Sabrostar.

Caffè Moak (Modica): Nata nel 1967 da Giovanni Spadola, Caffè Moak opera nel settore della torrefazione e distribuzione del caffè. A cinquant’anni di attività l’azienda è riuscita a imporsi sul mercato nazionale ed è presente in molti Paesi del mondo, in particolare nel nord Europa, Asia, Russia, Medio Oriente e Stati Uniti.
L’azienda pone grande attenzione alla qualità della materia prima e al rispetto ambientale che sono attestate dalle numerose certificazioni ottenute.

SIAZ (Enna): Costituita in forma di SRL nel 1992, dal signor Carmelo La Versa e dai figli Massimiliano e Fabio; si occupa della produzione e commercializzazione di uova. Nel corso degli anni, la famiglia La Versa è riuscita a sviluppare la propria attività oltre la provincia di Enna, nonostante le difficoltà logistiche e viarie, allargandosi su tutto il territorio siciliano divenendo un’importante realtà economica. Nello speciale di Milano Finanza sulla Sicilia del 14/02/2019 viene individuata come una tra le migliori PMI della Regione al 4° posto per rating calcolato dalla rivista specializzata. L’azienda opera all’interno di una filiera chiusa e controllata occupandosi direttamente dell’allevamento dei pulcini e galline ovaiole, della produzione di mangime finito e quindi della selezione e confezionamento delle uova prodotte, sotto il controllo di tecnici specializzati. Oggi produce circa 800.000 uova al giorno che vengono immessi sul mercato sia con marchio proprio “Fattoria del Casale” che con marchi di importanti GDO fornendo l’intero territorio meridionale. Azienda molto attenta alle politiche ambientali, dotata di importanti certificazioni tra cui quella “BIO” che gli consente di confezionare uova biologiche. Investe continuamente nella realizzazione di impianti sempre più all’avanguardia che gli consentono di aumentare la capacità produttiva con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale.

Categoria Industria & Servizi: un’impresa vincente a Messina

NVP: L’azienda, nata a Messina nel 2007, è specializzata nella messa a disposizione di apparecchiature e personale specializzato per la trasmissione di contenuti multimediali. Recentemente, NPV ha esteso il proprio core business alla realizzazione di contenuti originali (format TV, docufilm, campagne commerciali, ecc.) attraverso la divisione “Art & Creative”.

Condividi