Il senatore forzista Marco Siclari non arresta la sua battaglia e, senza attendere oltre le risposte da un Governo che si è dimostrato sordo al grido di una Calabria esausta, ha deciso di scrivere direttamente alla più alta carica dello Stato
In primo luogo penso alla decretazione d’urgenza, sempre abusata nel nostro ordinamento oltre i limiti costituzionalmente imposti, ma che il Governo in carica ha inteso e sta interpretando come una sorta di iniziativa legislativa acceleratissima per approvare in tempi brevissimi i provvedimenti spot annunciati: il bicameralismo è stato di fatto soppresso; ed infatti procedendo sempre e per ogni materia con la decretazione d’urgenza, si è determinata la situazione per cui l’unico ramo del Parlamento che possa modificare e/o migliorare un provvedimento normativo sia il primo che ne discute il testo, senza che l’altro possa far altro che limitarsi a votarlo e quindi ad approvarlo, visto la maggioranza che ha introdotto questo “nuovo” procedimento legislativo.
In secondo luogo penso alla mia Calabria che ha diritto ad essere pensata e trattata meglio dalla politica, che troppo spesso la usa quale bacino elettorale e poi la relega all’abbandono più totale. Il c.d. Decreto Sanità Calabria offende la mia regione perché non affronta l’emergenza sanitaria che i calabresi sono costretti a subire, dovendo pagare per curarsi o emigrare per curarsi o rinunciare alle cure ed inoltre perché parte dal presupposto che in Calabria tutto sia riconducibile alla criminalità organizzata.
Presidente su entrambe le offese la Calabria attende la scuse di uno Stato che non è stato spesso in grado di risolvere i problemi e che deve trattare tutti cittadini come Italiani, senza distinzioni. Le chiedo di intervenire, nelle forme che riterrà opportune per richiamare l’attenzione su entrambe le questioni che mi sono permesso di segnalarLe.
Il prossimo 18 Giugno in Piazza Montecitorio ci saranno tutti i rappresentanti di tutte le categorie ed associazioni di tutta la Calabria, dal personale ospedaliero alle strutture private accreditate e convenzionate, dai medici ai malati: si tratta della Calabria sana e pulita che reclama il Diritto alla Salute, che questo Governo, non discutendo e non accogliendo i 152 emendamenti, che nascono dalle istanze del territorio, delle associazioni e delle categorie, sta mortificando. Confido nella Sua intermediazione per consentire ad una delegazione dei manifestanti di essere ricevuta dal Ministro della Salute per ascoltare il grido di dolore della Calabria”.