Sarri alla Juve: “preferirei andare in panchina con la tuta, ma l’importante è che non mi mandino nudo”

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Conferenza Sarri live: in diretta dall’Allianz Stadium la presentazione ufficiale del nuovo allenatore della Juventus, Maurizio Sarri

Conferenza Sarri live – Presentazione ufficiale per il nuovo allenatore della Juventus. Diretta live dall’Allianz Stadium, tutti gli aggiornamenti. Insieme al neo tecnico c’è Fabio Paratici, che introduce la conferenza.

Paratici: “Idee chiare sin dall’inizio, la trattativa non è durata oltre un mese. Bisogna rispettare tempi e formalità quando un tecnico è contrattualizzato con un altro club”.

Sarri: “Bisognare avere le idee chiare sul percorso. A Napoli ho dato tutto me stesso, sono nato lì ed ero tifoso da bambino. Negli ultimi due mesi in azzurro ho avuto un dubbio sulla prosecuzione del rapporto, poi loro hanno presentato Ancelotti e non c’è stato alcun problema. Bellissima l’esperienza all’estero, ma sentivo la mancanza dell’Italia. C’è stata l’opportunità della Juventus e della società più importante d’Italia.

“La sensazione quando sono stato chiamato è stata forte. Non per il quando ma per il come, per la determinazione nello scegliermi. Mai ne ho vista così tanta, e questo mi ha spinto ad accettare. Un atteggiamento di convinzione e compattezza della dirigenza mai visto”.

“Serie A come la Premier? Col presidente parlavamo prima di organizzazioni e strutture. Il nostro percorso sarà un po’ lungo purtroppo. Come cultura e stadi siamo molto diversi. Sono comunque contento del fermento che sta tornando in Serie A, c’è il ritorno di Conte, Giampaolo finalmente in una grande, Ancelotti, De Zerbi”.

“Io giudicato per la Champions? Il mio compito è alzarmi la mattina e pensare di vincere. E’ chiaro che in Italia la Juve ha l’obbligo di fare bene, in Champions pure ma a livello europeo 8-9 squadre hanno lo stesso obiettivo. Le motivazioni devono essere più forti a livello italiano. Il coefficiente di difficoltà in Europa è mostruoso”.

“Modulo? Non si può partire da lì e poi fare il mercato. Servono idee chiare su chi possono essere quei 2-3 calciatori. Negli ultimi anni ho fatto il 4-3-3 ma quello del Chelsea era molto diverso da quello del Napoli. Partiamo dalle caratteristiche dei calciatori”.

Paratici: “Cambia mentalità Juve? No, siamo sempre qui per vincere. La scelta non è stata dettata né dal gioco né dai risultati”.

Sarri: “Secondo me Ronaldo può giocare ovunque, in qualsiasi posizione d’attacco. Noi dobbiamo vincere e divertire. Mi ricordo le prime partite all’Empoli quando mi veniva chiesto se con quel gioco pensavo di salvarmi. Mi dicevano servisse chiudersi e ripartire e invece con la nostra filosofia ci siamo salvati con 6 giornate d’anticipo. E’ importante avere convinzione e consapevolezza nelle proprie idee”.

“Differenze tra Napoli e Chelsea? Le caratteristiche dei calciatori. Gli esterni del Chelsea vogliono palla addosso e cercano l’uno contro uno, sono individualisti di ottimi livello e si perdeva un po’ di fluidità”.

“Cosa farò se sarò fischiato al San Paolo? Quella sarà una manifestazione d’amore”.

“I singoli? I calciatori importanti saranno quelli offensivi, il resto dipende da noi saperli organizzare. Quando entri negli ultimi 30 metri, servono i talentuosi, servono Cristiano Ronaldo, Dybala, Douglas Costa, e costruire attorno a loro con calciatori bravi ma che non incidono quanto i campioni. Higuain? Dipende da lui”.

“Cosa lascia Allegri? Un’eredità pesante, non è semplice proseguire il suo percorso straordinario. Mi piacerebbe continuare a vedere quella capacità di soffrire per mezz’ora e poi essere letale in cinque minuti. Situazioni che a me difficilmente capitano. Era una squadra difficilmente affrontabile, pensavi di averla messa in difficoltà e poi ti ribaltava le partite”.

Paratici: “Sarri è stata la nostra prima scelta. Per noi in questo momento è il miglior allenatore, non abbiamo guardato troppo all’esterno”.

Sarri: “Non ho sentito De Laurentiis, tutti pensano tra noi ci sia un brutto rapporto ma non è così. Non ti dirò mai neanche sotto tortura quali sono i calciatori che ho sentito. Allegri neanche, di solito d’estate ci scambiamo qualche battuta tramite amici in comune. Ma di solito non si parla di cose molto serie”.

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