Strage di Duisburg, Wanda Ferro: “dannoso il racconto che della Calabria ha fatto il servizio pubblico della Rai”

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Strage di Duisburg, Wanda Ferro: “basta con la narrazione alla Saviano di una Calabria che non è terra di ‘ndrangheta, ma una regione meravigliosa, che offre infinite bellezze paesaggistiche”

“Basta con la narrazione alla Saviano di una Calabria che non è terra di ‘ndrangheta, ma una regione meravigliosa, che offre infinite bellezze paesaggistiche, natura incontaminata, luoghi ricchi su storia e preziosi giacimenti culturali. Una regione abitata da gente onesta, laboriosa e ospitale, che non ha nulla a che spartire con i pochi criminali che cercano di soffocarne le potenzialità di crescita e di riscatto”. È quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che considera “non meno dannoso della ‘ndrangheta il racconto che della Calabria ha fatto il servizio pubblico della Rai con la fiction sulla strage di Duisburg. Il Sud è stanco di una industria editoriale e cinematografica che fa soldi compromettendo l’immagine dei territori e affossandone le opportunità di sviluppo anche turistico. Chi come me fa parte della commissione antimafia sa bene quanto la ‘ndrangheta sia potente e pervasiva nei territori calabresi, ma sa anche quanto forte sia lo spirito di ribellione e il rifiuto delle logiche criminali da parte della stragrande maggioranza della popolazione. I calabresi hanno forse le scarpe sporche di fango, ma le mani pulite, si spezzano la schiena ogni giorno per competere nel lavoro, nelle professioni, nell’impresa e in ogni altro settore della vita sociale rispetto a chi, nelle altre regioni, gode di una condizione di evidente vantaggio geografico e infrastrutturale. L’equazione ‘Calabria uguale ‘ndrangheta’ sarà forse suggestiva e proficua per l’industria cinematografica, ma è totalmente falsa. La Calabria positiva, che è la Calabria reale, è stata completamente ignorata e offesa dalla tv pubblica. Anche la scelta di girare in Puglia le scene della fiction ambientate in Calabria è di estrema gravità, ed invito la Rai, come ha già fatto in un esposto Klaus Davi, a chiarire e denunciare davanti gli organismi competenti e alla opinione pubblica quali siano state le minacce che hanno impedito alla produzione di lavorare in Calabria, o se piuttosto questa scelta non sia stata dettata da ragioni economiche e dal sostegno della film commission pugliese, e da eventuali inefficienze della film commission calabrese. In Calabria sono state girate decine di produzioni cinematografiche internazionali senza che sia mai successo nulla, ora i calabresi pretendono di sapere quali episodi criminali hanno impedito alla produzione di girare in Calabria”. Wanda Ferro annuncia quindi una interrogazione parlamentare “perché – spiega – da queste accuse la Calabria ha subito un gravissimo ed intollerabile danno di immagine, ma soprattutto un’offesa ai suoi cittadini e al loro spirito di accoglienza”

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