Reggio Calabria: gatto ucciso a bastonate in una scuola. Rosati: “vicenda inqualificabile”

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Reggio Calabria, gatto ucciso a bastonate in aula davanti a bambini della scuola elementare. Rosati: “vicenda inqualificabile”

Un episodio di una gravità inaudita si è verificato nella scuola primaria Montale-Pettinalli di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria. Un gatto si era introdotto nel plesso scolastico e, anziché farlo uscire, un bidello lo ha preso a bastonate fino a farlo morire dopo un’ora di agonia. Il tutto è successo davanti ai bambini giustamente sconvolti per l’accaduto e nessun adulto è intervenuto per fermare quello che è stato un vero e proprio massacro. “Se non fosse stata documentata, questa vicenda sembrerebbe inverosimile e invece è la pura e triste realtà”, commenta Piera Rosati – Presidente nazionale LNDC Animal Protection. “Oltre al povero gatto ucciso in questo modo barbaro senza alcuna pietà, non posso immaginare lo shock che hanno subito i bambini della scuola, costretti ad assistere a una violenza così brutale e insensata”. “Ovviamente denunceremo il bidello ai sensi dell’art. 544-bis per uccisione di animale, ma non basta. È fondamentale che il Dirigente Scolastico prenda degli immediati e seri provvedimenti nei confronti di questa persona che ha chiaramente dimostrato di non poter stare a contatto con dei bambini. Il suo gesto è inqualificabile e fortemente diseducativo per i più piccoli, oltre a essere traumatizzante”, continua Rosati. “In questo periodo storico si parla tanto di sicurezza ma la verità è che la violenza, fisica e verbale, è ormai sdoganata a tutti i livelli della società in maniera davvero preoccupante. Alle parole e ai proclami contro i gesti violenti non seguono quasi mai misure esemplari per punire chi si macchia di questi crimini e tutto sta diventando pericolosamente e drammaticamente normale: bullismo, insulti, omofobia, razzismo, femminicidi e crudeltà sugli animali sono ormai all’ordine del giorno, senza che nessuno faccia concretamente qualcosa. All’ipocrisia dei politici che predicano bene e razzolano male, dobbiamo contrapporci come società civile e ribellarci a questa proliferazione di violenza dando il nostro esempio e denunciando tutti gli episodi che possiamo”, conclude Rosati.

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