Patto per la Sicilia e Patto per Catania, silenzio sulle opere. I sindacati: “in ballo circa 700 milioni di euro”

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Patto per la Sicilia e Patto per Catania, Cgil, Cisl, Uil e Ugl: “I cittadini e i lavoratori hanno diritto di sapere cosa sta frenando lo sviluppo, economico ed occupazionale, del territorio”

L’assordante silenzio che, ormai da oltre un anno, è caduto sui progetti da realizzare nell’ambito del Patto per la Sicilia e del Patto per Catania ci preoccupa fortemente e vorremmo capire cosa c’è dietro quest’inspiegabile accantonamento di una questione così importante per lo sviluppo del nostro territorio. In più occasioni, negli ultimi mesi abbiamo chiesto all’amministrazione comunale notizie, ma nessuno ci ha mai risposto su che fine abbiano fatto i fondi destinati ad una serie di opere fondamentali per l’area metropolitana catanese.” A denunciarlo sono Cgil, Cisl, Uil e Ugl con i rispettivi segretari provinciali Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci, che chiedono al sindaco Salvo Pogliese un confronto urgente per conoscere lo stato dell’arte dei lavori pubblici destinati per la nostra città. “Ci sono in ballo circa 700 milioni di euro nel Patto per Catania che servono a realizzare opere ad esempio strategiche per il porto, per la zona industriale, ma anche per quartieri popolosi come Librino e San Giovanni Galermo. Vorremmo capire ad oggi quali di questi si potranno fare e quali no, quali sono definitivi e quali esecutivi, quali vivono di risorse già stanziate e quali invece hanno bisogno del cofinanziamento comunale che, con il dissesto economico – finanziario in corso, sarà impossibile impegnare. Vorremmo anche conoscere il destino dei soldi giunti con il Patto per la Sicilia e se per essi c’è un rischio perdità, poichè, essendo di derivazione comunitaria potrebbero essere soggetti a scadenza se non utilizzati per tempo. In ballo c’è il futuro, con la crescita economica ed occupazionale, del nostro territorio e per questo non possiamo che tenere i riflettori accessi su questa questione, invocando quelle risposte certe che i cittadini ed i lavoratori, che hanno il diritto di sapere, ci chiedono quotidianamente”– concludono i sindacalisti.

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