Raccolta differenziata a Messina, tuonano gli amministratori di condominio: “Sarà il caos, l’Amministrazione apra un tavolo di confronto con noi”

StrettoWeb

Raccolta differenziata al via a Messina, l’appello degli amministratori di condominio: “L’amministrazione comunale posticipi tutto e si confronti con noi”

L’ordinanza sindacale per la raccolta differenziata creerà ritardi, disservizi e aumenterà i costi”. È quanto sostiene l’ex consigliere comunale e presidente del movimento Missione Messina, Santi Daniele Zuccarello, che in rappresentanza degli amministratori di condominio, con una nota a firma degli avvocati Enzo Vellini e Fabrizio Venuti, dei ragionieri Domenico Famà e Roberto Trovato e dei dottori Gaetano Caliò e Rosanna Sposito, lancia un appello all’amministrazione comunale e al presidente di Messina Servizi. Zuccarello e i firmatari della nota snocciolano punto per punto tutte le criticità e i nodi irrisolti dell’ordinanza e chiedono l’immediata convocazione di un tavolo a Palazzo Zanca.

Molti stabili non sono predisposti ad ospitare i mastelli

“Dichiariamo fin da subito di essere favorevoli, al percorso virtuoso intrapreso, ma a pochi giorni dal previsto avvio, molti punti nodali rimangono nebulosi, confusi, e generici posto che, con molta probabilità, si creeranno ritardi e disservizi che potrebbero rendere inevaso, quello che è certamente uno step necessario per la città.

E’ necessario prima di tutto accertare, che quasi la totalità dei condomini della nostra città non ha servizi di portierato e non sono, altresì presenti locali predisposti per la collocazione dei bidoni, inoltre si deve aggiungere che la vecchia concezione della figura dell’amministratore-condomino e’ certamente superata. Da una prima lettura dell’ordinanza appare che i condomini dovranno ospitare, in locali di proprietà comune, i bidoni della netturbe, e ogni giorno agli orari prestabiliti, questi ultimi dovranno essere messi a disposizione degli operatori della ditta incaricata della raccolta – ai quali però non possono essere lasciate le chiavi per accedere ai locali condominiali. Ora, se così fosse, si pongono non pochi problemi di ordine pratico, ed infatti, molti degli stabili non hanno locali preposti ad ospitare i bidoni delle dimensioni necessarie alla raccolta dei rifiuti di un intero condominio (5 Mastelli ogni 10 unità abitative), né hanno personale adeguato alle proprie dipendenze per potere cooperare con gli operatori della raccolta. La stragrande maggioranza dei condomini (circa l’80%) ha una ditta esterna che provvede alla pulizia di scale, androni, e parti comuni, con personale che si reca presso lo stabile per non più di uno/due giorni la settimana, servizio che, peraltro, per la concorrenza al ribasso, viene svolto in meno di un’ora. Fatta tale premessa, appare difficile immaginare che i condomini riescano ad organizzarsi in tempo utile per cooperare come richiesto dall’ordinanza con l’azienda che gestirà la raccolta dei rifiuti. Ed ancora tutto da scoprire come dovrà essere fatta la raccolta nei condomini privi di locali condominiali adatti (che sono la maggioranza dei condomini del centro cittadino), per i quali tutto viene rinviato alla concertazione con i singoli amministratori”.

Oneri e responsabilità degli amministratori: “è improbabile che un amministratore riesca a vigilare sulla corretta differenziazione dei rifiuti”

Altro punto che è stato affrontato con estrema superficialità è quello che riguarda gli oneri e le responsabilità che vengono poste in capo all’amministratore. La nostra percezione è che nel redigere l’ordinanza si sia preso come modello la figura dell’amministratore condomino non professionista.Ed infatti è del tutto improbabile che un professionista che amministra diversi condomini in tutta la città possa vigilare sulla corretta differenziazione dei rifiuti.

L’Ordinanza Sindacale attribuisce al condominio, e nello specifico all’amministratore, la responsabilità di vigilare sulla corretta differenziazione dei rifiuti e del loro conferimento nei mastelli, poi, nel caso in cui i rifiuti non fossero correttamente differenziati il gestore non provvederà alla loro raccolta e notificherà all’amministratore un “avviso di non conformità”, ricevuto tale avviso il condominio dovrà poi provvedere nell’arco di 24 ore a ritirare i rifiuti per procedere ad una loro corretta differenziazione pena l’applicazione della sanzione che verrà elevata al condominio.

È di tutta evidenza che così come formulata la disposizione sindacale si presta a diverse censure, ed infatti, se il gestore non provvederà al ritiro dei rifiuti, si corre il rischio di accumulare in spazi chiusi all’interno dei condomini rifiuti maleodoranti creando situazioni che nuocciono al decoro dello stabile e, cosa ancor più grave, alla salubrità degli ambienti.Non si comprende poi come l’amministratore possa intervenire nell’arco di 24 ore per individuare i rifiuti non correttamente differenziati e provvedere al loro ritiro, tanto valeva prevedere l’applicazione immediata della sanzione.Peraltro se si tiene a mente che oggi l’amministratore di condominio è un professionista che gestisce diversi immobili sparsi per tutta la città ci rendiamo conto di come tale disposizione sia irragionevole e di difficile attuazione”.

“Il risparmio sulla tassa dei rifiuti sarà solo apparente”

“La raccolta differenziata, così come congegnata, finirà per aumentare i costi di gestione della res condominiale, ed il risparmio della tassa sui rifiuti sarà solo apparente perché, per fare fronte a tutti tali nuovi obblighi, il condominio dovrà fare ricorso a ditte di servizi con evidenti aggravi di gestione”.

Tale Ordinanza oltre ad incrementare i costi di gestione, creerà anche notevoli problemi di cassa per i condomini, infatti, a questo punto della stagione, molti di essi hanno già approvato i bilanci preventivi per l’anno 2019, e per ovvie ragioni, non avevano preventivato tali ulteriori oneri che, si ribadisce, incideranno comunque sui bilanci delle famiglie.

L’applicazione della sanzione all’intero condominio, infine , è un ulteriore elemento che rischia di rendere invisa questa riforma della raccolta, ed infatti, il condominio viene reputato collettivamente responsabile anche se il trasgressore è un solo condomino.

L’appello: “L’amministrazione apra un tavolo di confronto con noi”

Forse sarebbe stato meglio tenere conto delle peculiarità del nostro territorio e procedere per step, prevedendo in una prima fase l’abolizione dei cassonetti ed al contempo l’incremento del numero dei centri di raccolta dei rifiuti (c.d. Isole ecologiche) dove fare conferire i rifiuti, e procedere presso di questi alla verifica della corretta differenziazione, di modo che, in caso di errata differenziazione, la sanzione sia applicata all’effettivo trasgressore. Per tutte queste considerazioni, chiediamo all’amministrazione comunale di posticipare l’avvio della procedura, di aprire un tavolo di confronto con noi professionisti e poter sciogliere tutti i nodi e dubbi”.

Condividi