Decreto Calabria, Siclari: “è dannoso, il Governo lo revochi”

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L’appello di Siclari al Governo: “ritirate il decreto Decreto Calabria è uno strumento inutile e pericoloso per la vita dei calabresi”

“Ritirate il decreto Decreto Calabria è uno strumento inutile e pericoloso per la vita dei calabresi. Per risolvere la situazione sanitaria della Regione e salvare 2 milioni di persone basta un miliardo di euro che ci impegniamo a restituire in 30 anni (al costo di un caffè al mese) ma in caso estremo se non volete prendere in considerazione questa soluzione sbloccate le assunzioni. Noi calabresi saremo costretti a pagare l’aumento delle addizionali IRAP E IRPEF oltre le altre tasse che aumenteranno automaticamente per il disavanzo di bilancio della gestione commissariale della sanità senza avere garantito un servizio sanitario degno di essere chiamato tale. Lo Stato ha la certezza che noi calabresi pagheremo il debito con le tasse che aumentano, ma noi abbiamo purtroppo anche la certezza che lo strumento commissariale non garantisce l’assistenza sanitaria. Perché pagare adesso per avere assistenza forse tra 10 anni? Propongo di pagare adesso per avere assistenza subito, e questo può avvenire azzerando i vincoli del piano di rientro e del commissariamento”. Questo l’appello lanciato dal senatore azzurro Marco Siclari in una conferenza stampa a palazzo Madama organizzata da Forza Italia della quale si è fatto promotore contro il provvedimento del governo. Presente la capogruppo Anna Maria Bernini che apprezzando e rafforzando il lavoro svolto in Commissione Igiene e Sanità dal senatore Siclari ha definito un disastro un decreto nato da un’inchiesta giornalistica piuttosto che dalle molteplici segnalazioni istituzionali. “Dobbiamo avere subito la possibilità di curarci e un super commissariamento dopo il fallimento totale di questi 12 anni sappiamo già che non potrà essere la soluzione – ha continuato Siclari- Ed infatti nella relazione alla proposta di legge, il Governo scrive candidamente che: manca la continuità nell’erogazione delle prestazioni sanitarie afferenti ai livelli essenziali di assistenza e i limiti di spesa per le assunzioni di personale nell’ambito del Servizio sanitario nazionale hanno determinato il blocco del turn over e, quindi, la carenza del personale. Serve una risposta in termini di assistenza sanitaria termine che nel decreto rimane sconosciuto. Nel decreto salute del Governo non vi è traccia della parola “assistenza sanitaria”, ha concluso il senatore azzurro.

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