Benedetta Parodi: “molestie in redazione per le giornaliste? Le donne sono sempre oggetto d’attenzione da parte degli uomini”

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Benedetta Parodi ai Lunatici di Rai Radio2: “molestie in redazione per le giornaliste? Le donne sono sempre oggetto d’attenzione da parte degli uomini, ma c’è differenza tra corteggiamento e molestie”

Benedetta Parodi è intervenuta ai microfoni di Rai Radio2 nel corso del format “I Lunatici”, condotto da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio, in diretta ogni notte dall’1.30 alle 6.00 del mattino.

Benedetta Parodi ha raccontato un po’ di sé: “La notte? E’ il momento del relax, il momento in cui non devo fare più niente. Dopo cena porto fuori il mio cane con mia figlia, Eleonora. E già quello è il nostro momento di chiacchiera, siamo noi due, parliamo tranquille. Poi torno a casa, mi strucco e magari guardo un film con la famiglia. Lo spuntino di mezzanotte? No, perché mi lavo i denti benissimo così poi non mi viene più il desiderio di mangiare. Sono una mamma molto buona, forse troppo. Però va bene così. Fabio è un pochettino più severo, io cerco di essere più accomodante, anche se ho dei paletti come l’educazione, il senso del dovere e la scuola. I miei figli sono abbastanza bravi, io sono spendacciona, quando vogliono qualcosa cerco di accontentarli. Da bambina sognavo di fare la scrittrice, non avrei mai pensato di diventare una best sellers di ricette”.

Sulla nascita della sua passione per la cucina: “Mi sono ritrovata ad averla quando ho conosciuto Fabio. Quando ho creato il mio nido con lui, proprio in quel momento ho iniziato ad appassionarmi alla cucina, mi piaceva l’idea che quando tornavamo a casa la sera ci fosse qualcosa di buono. Sono autodidatta, mi sono messa a studiare, a imparare. Poi si è trasformata in un lavoro. Il primo ‘cotto e mangiato’? E’ nato dal desiderio del mio direttore dell’epoca, che era Giorgio Mulé. Voleva una rubrica di cucina, a Studio Aperto eravamo totalmente indipendenti quando facevamo un servizio, anche nel montaggio. Ho preso ‘cotto e mangiato’ e me lo sono costruito su misura, a casa mia, con le mie pentole. Abbiamo mandato una puntata e da quel momento non ha mai smesso di andare in onda. Il segreto? Dieci anni fa esistevano in televisione solo i grandi chef. Io ho portato gli spinaci surgelati, il dado, cose così. All’inizio qualcuno gridava allo scandalo, ora fanno un po’ tutti così”.

Sulla storia con Fabio Caressa: “E’ il classico compagno conosciuto sul lavoro. Ho fatto uno stage all’allora Tele Più, direttore era Biscardi, Fabio era un giovane inviato. Io mi occupavo di cinema. Da lì non ci siamo più lasciati. Il primo passo lo fece lui, gli ho fatto fare tanta strada, non solo il primo passo. Ci siamo frequentati una primavera, poi d’estate le mie compagne di università lasciavano la casa, non sapevo dove andare a stare, lui mi ha chiesto di andare da lui, da lì siamo sempre vissuti insieme. Praticamente dopo due mesi eravamo già una coppia, siamo ancora qui”.

Sul rapporto con i social: “Non ho haters, la cucina è molto bella, nessuno mi insulta o mi tratta male, forse perché la cucina è una cosa che accomuna tutti, tutti si identificano in quello che faccio io, anche quando magari sbaglio qualcosa, perché io alla fine sono una pasticciona. Ho un buon rapporto con i social, mi diverto, sono utili. Sono anche un ottimo strumento di lavoro. Qualche maniaco sui social? No, mannaggia! Magari mi chiedono qualche foto dei piedi, ma non mi scandalizzo. Ogni tanto mi chiedono di mettere la gonna, perché dicono che ho delle belle gambe. Ma penso che sia un complimento, non mi scandalizzo”.

Sulle molestie tra le giornaliste: “Se ho letto di quella statistica secondo la quale l’ottanta per cento di donne sarebbe stata vittima di molestie in redazione? Le donne sono sempre oggetto d’attenzione da parte degli uomini. Fino a un certo punto, quando l’uomo ci prova in maniera non troppo esplicita, sta all’abilità della donna di sdrammatizzare. Però quando un uomo si pone in modo violento o troppo esplicito è giusto che una donna si faccia valere in tutti i modi. Diciamo che delle piccole avance sono capitate a tutte, magari anche da persone superiori di grado. La differenza tra molestia e corteggiamento è labile. Finché si può io cerco di sviare senza alzare polveroni, ma c’è un limite oltre al quale non va bene. I complimenti fanno piacere, noi siamo italiani, a volte il complimento di un uomo può non essere offensivo, io sono una persona fortunata, non ho mai subito niente di grave o fastidioso”.

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