A Reggio Calabria il Consiglio metropolitano [FOTO e DETTAGLI]

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Reggio Calabria: presenti 10 consiglieri, oggi pomeriggio s’è svolto in prima convocazione il previsto Consiglio metropolitano

Presenti 10 consiglieri, oggi pomeriggio s’è svolto in prima convocazione il previsto Consiglio metropolitano. Varata a maggioranza con 7 voti a favore e 3 astensioni l’approvazione definitiva del bilancio d’esercizio finanziario anni 2019/2020/2021, unico punto originariamente all’ordine del giorno; nella seduta immediatamente precedente era stato approvato il relativo schema. Sono stati quindi brevemente esaminati e approvati all’unanimità i tre punti che incarnavano l’integrazione dell’ordine del giorno: l’approvazione del verbale del Consiglio metropolitano tenutosi il 12 aprile scorso; la parziale modifica della deliberazione numero 41 del 25 luglio 2018 circa gli “Interventi di mitigazione rischio idrogeologico. Approvazione schema di convenzione di cui al Decreto commissariale n. 108 del 18.4.2018” per via dell’intervenuto cambiamento del Dipartimento e del dirigente menzionati nel provvedimento, come esposto dal segretario generale e direttore generale dell’Ente Umberto Nucara; il nuovo Regolamento di contabilità “ai sensi degli artt. 7 e 152 del Dlgs. n. 267/2000” che, come ricordato dal consigliere delegato Antonino Castorina, era stato oggetto di rinvio per consentirne la condivisione col neodirigente al Bilancio Enzo Cuzzola. Successivamente, su proposta del consigliere metropolitano Eduardo Lamberti-Castronuovo l’Aula ha osservato un minuto di silenzio in memoria di Paolo Pollichieni, tra i più illustri giornalisti calabresi, scomparso di recente.

A seguire, il consigliere Lamberti-Castronuovo ha esposto la sua mozione sulla Sanità, chiedendo al sindaco metropolitano d’invitare «con estrema urgenza» il generale Saverio Cotticelli, commissario governativo per il Piano di rientro dal debito in Sanità, per effettuare «una visita conoscitiva di tutte le strutture pubbliche e private del territorio reggino»; di sollecitare a Cotticelli «la garanzia che vengano assicurati i livelli d’assistenza a tutta la popolazione»; l’istituzione di un’apposita Commissione consiliare, «affinché rediga un documento ricognitivo delle emergenze ed esigenze sanitarie del territorio reggino». Sùbito dopo ha avuto luogo un dibattito sul tema, chiuso dall’intervento del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà. Il sindaco metropolitano s’è pronunciato a favore della mozione proposta, sollecitandone l’approvazione all’unanimità come poi avvenuto in quanto «soprattutto quando si affrontano argomenti delicati come la Sanità, l’unica maglietta che noi dovremmo indossare è quella della città, quella amaranto dell’identità, della regginità. Di lavorare contro quello che il “decreto Calabria” varato dal Governo nella sua visita a Reggio Calabria sancisce come un saccheggio di questo territorio, ma anche come colonizzazione del nostro territorio alla luce della decisione del generale Cotticelli, che apprendiamo in questi minuti, di scegliere per Aziende sanitarie provinciali e Aziende ospedaliere esclusivamente manager provenienti da altri territori”. Il sindaco ha inoltre rilevato come fra i danni maggiori che verrebbe prodotto dal “disco verde” in Parlamento per il “decreto Calabria” c’è la considerazione di fondo «che il commissariamento della Sanità in Calabria deve permanere per chissà quanto tempo, anziché essere circoscritto in ragione della sua natura di provvedimento contingente ed emergenziale. Una situazione che potrebbe anche peggiorare in caso d’approvazione del federalismo differenziato,  che non definisce i “costi-standard” valorizzando invece il criterio della “spesa storica”». Come già alcuni consiglieri in precedenza, il sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà ha inoltre porto il suo saluto di commiato al consigliere Domenico Giannetta, già assessore dell’allora Amministrazione provinciale di Reggio Calabria, che nel proprio intervento aveva illustrato all’Aula la propria intenzione di non ricandidarsi a sindaco di Oppido Mamertina con la conseguenza  di lasciare anche il Consiglio metropolitano, evidenziandone le non comuni dosi di signorilità e pacatezza.

 

 

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