Bruciata dall’ex marito a Reggio Calabria, lo sfogo degli infermieri reggini: “Maria Antonietta lotta per la vita per episodi così bestiali che non dovrebbero mai accadere”

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Il presidente dell’Ordine professionale infermieri di Reggio Calabria, dr. Pasquale Zito sul caso di Maria Antonietta, la donna data alle fiamme ieri dall’ex marito

“Bisogna parlarne “prima”, finché si è in tempo a evitare tragedie come quella di queste ore: su questo, non ci sono dubbi”. Lo afferma in una nota il presidente dell’Ordine professionale infermieri di Reggio Calabria, dr. Pasquale Zito.

“Questa la posizione dell’Ordine professionale degli Infermieri di Reggio Calabria rispetto ai femminicidi e all’apparentemente inarrestabile ondata di violenza contro le donne che da anni sta purtroppo montando nel nostro Paese, facendo assurgere questo tristissimo fenomeno al rango di emergenza vera e propria”.

“In questo contesto, l’Ordine reggino ha fortemente voluto già l’8 marzo u.s. – in occasione della celebrazione della Giornata internazionale della Donna – innescare un dibattito qualificatissimo sul punto, con riferimento anche al delicato, misconosciuto ruolo della donna nella nostra società, relatrici le più significative tra le numerose espressioni paritarie, istituzionali, professionali e associazionistiche del territorio”.

“Già solo per questi motivi, ma ancor più per la diretta appartenenza di Maria Antonietta Rositani all’Ordine professionale degli Infermieri di Reggio Calabria, dall’istituzione ordinistica va tutta la possibile solidarietà alla sfortunatissima protagonista dell’ennesima vicenda di violenza cieca – giunta al punto da far bruciare viva la vittima predestinata da parte del suo implacabile carnefice ed ex compagno di vita – , d’anacronistica prevaricazione di genere, di cinismo senza pietà. E questo anche nell’accorato auspicio che malgrado le gravissime e diffuse ustioni riportate, Maria Antonietta possa salvarsi”.

“Allo stesso modo, la vicinanza più viva da parte nostra va ai figli della Rositani, unitamente però al vibrante sdegno dell’Ordine tutto e dei suoi rappresentanti e iscritti per la mera eventualità che, a tutt’oggi, bestiali episodi di questo tipo possano ancòra accadere”.

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