Reggio Calabria a rischio dissesto, Forza Italia: “Falcomatà per mascherare i suoi disastri attacca l’opposizione”

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Forza di Italia: “Il sindaco di Reggio Calabria, sin dal suo insediamento a Palazzo San Giorgio, era perfettamente a conoscenza delle condizioni in cui si trovavano le finanze del Comune”

La potente scossa elettrica che il Sindaco Falcomatà ha subito dalla recente sentenza della Corte Costituzionale, è servita a svegliare il primo cittadino da quello stato di profonda letargia che dura ormai da quattro anni e che ha portato la città in una situazione di autentico declino civile, sociale ed economico”. E’ quanto sostengono i consiglieri comunali di Forza Italia Giuseppe D’Ascoli e Nuccio Pizzimenti, che proseguono: “Speriamo che il Governo, coinvolto dal primo cittadino, riesca a dare sulla vicenda una risposta positiva ed evitare la dichiarazione di dissesto finanziario di Palazzo San Giorgio. Tuttavia, in questa vicenda, non possono passare inosservate le dichiarazioni pronunciate dal Sindaco Falcomatà alla Conferenza Stato-Città e autonomie locali tenutasi al Viminale:  Noi non molliamo – ha detto il Sindaco Falcomatà alla conferenza – difenderò sempre la mia Reggio e la città non merita un’altra umiliazione”. Da chi, ci domandiamo esterrefatti, il Sindaco Falcomatà deve difendere la città se la sentenza sul piano del rientro dei debiti a dieci anni è stata emessa dalla Corte Costituzionale? Se il primo cittadino è a conoscenza che su questa vicenda ci sarebbe stata la regia occulta di nemici della città, ha il dovere di smascherarli e denunciarli, altrimenti dovrebbe imparare, anche se questo gli costa sicuramente fatica, a pesare e ponderare meglio le parole per evitare di generare inutili, infondati quanto pericolosi insinuazioni sull’attività dei giudici della Suprema Corte. Se è vero che il debito pregresso non appartiene al Sindaco Falcomatà, è anche vero che il primo cittadino non può sfruttare questa circostanza per assumere il ruolo di vittima anche perché le forze di opposizione, in questi quattro anni di consiliatura, non hanno esercitato il ruolo di carnefice ma hanno invece svolto le loro funzioni politiche in modo civile, democratico e a volte propositivo. Il primo cittadino, sin dal suo insediamento a Palazzo San Giorgio, era perfettamente a conoscenza delle condizioni in cui si trovavano le finanze del Comune e, nonostante tutto, non ha esitato ad assumere nel suo staff ben sette persone esterne facendo pesare queste assunzioni sulle già precarie finanze del Comune. Provveda, Sig. Sindaco, a mandare a casa il personale esterno, dia prova alla città della sua parsimonia nelle spese invece di fare la vittima. Le accuse aggressive e strumentali indirizzate nei confronti delle forze di opposizione, unitamente al rimpallo di responsabilità ed a una dietrologia inutile e deludente, rappresentano un modo puerile e fanciullesco di fare politica. Se dopo quattro anni di consiliatura la città è avvolta da un degrado generalizzato e diffuso, vuol dire Sig. Sindaco che le sue pozioni magiche e i suoi poteri taumaturgici sono stati di bassa fattura. Dopo la sentenza della Corte Costituzionale abbiamo registrato che il primo cittadino, miracolosamente, ha scoperto l’esistenza delle forze di opposizione al punto da chiedere collaborazione e senso di responsabilità. Non ci sono dubbi che i Consiglieri Comunali di Forza Italia su questa vicenda daranno il supporto necessario anche perché la malaugurata dichiarazione di dissesto creerà alla città ulteriori danni e problemi. Non possiamo però accettare che il primo cittadino possa sfruttare la circostanza per interpretare il ruolo di vittima o del Sindaco incompreso. Gli errori che ha commesso sono tanti e si deve assumere la piena e completa responsabilità. Spieghi ai reggini il Sindaco Falcomatà il motivo che lo ha portato a cancellare con un colpo di spugna il progetto “Waterfront” che avrebbe cambiato il volto alla città e incrementato il turismo. Se questo progetto non era gradito al Sindaco Falcomatà perché non ha proposto ai cittadini una soluzione alternativa? Ma il Sindaco deve pure spiegare, dopo i numerosi annunci a suon di comunicati stampa, i motivi che hanno impedito alla città di avere il Palazzo di Giustizia e un importante presidio di legalità. Anche se la nostra speranza, desideriamo ribadirlo, è quella che il Governo individui delle soluzioni per impedire al Comune la dichiarazione del dissesto finanziario, pensiamo che la città non può continuare a seguire una lenta e inesorabile agonia. Lei, Sig. Sindaco, potrà continuare a giocare con le sue alchimie, i suoi attacchi aggressivi e gli atteggiamenti infarciti di arroganza e supponenza, ma a noi, e lo diciamo con estrema franchezza, questo suo agire ha determinato unicamente sensazioni di autentica compassione e commiserazione”, concludono Giuseppe D’Ascoli e Nuccio Pizzimenti.

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