Sicilia, tolto il nome di Lucia Riina dall’insegna del ristorante a Parigi. La figlia del boss: “Non volevo offendere nessuno”

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Tolto il nome della figlia del boss dall’insegna del ristorante a Parigi, Lucia Riina: “Non voglio essere associata all’immagine di mio padre, a tutto quello che è mafia”

È stata coperta la scritta “By Lucia Riina” dall’insegna del ristorante in cui lavora la figlia del boss di Corleone. La polemica era esplosa giorni fa quando il sindaco di Corleone Nicolò Nicolosi aveva chiesto la rimozione dell’insegna del locale riportante le scritta “Corleone, by Lucia Riina”. Il nome della 38enne è stato rimosso e  la figlia del boss trasferita a Parigi da qualche mese, ha deciso di rilasciare un’intervista a Le Pariesien per spiegare  il suo punto di vista: “Non ho cercato di provocare né di offendere nessuno – spiega – volevo soltanto valorizzare la mia identità di artista-pittrice. E anche mettere in risalto la cucina siciliana. Affinché non ci sia nessun malinteso, vi annuncio che ho deciso di ritirare il mio nome dall’insegna del ristorante e dalle pubblicità, anche se mi dispiace che la mia identità di pittrice e di donna venga negata. Siamo a Parigi da 3 mesi e il ristorante è aperto dal 5 novembre“.

Siamo dei dipendenti – aggiunge – io ricevo i clienti, mio marito si occupa del bar e impara il mestiere. Le mura non mi appartengono, non c’è nessun riciclaggio di denaro, come ho letto da qualche parte. Tutto è trasparente, Pascal (un amico della 38enne, ndr) ha fatto un mutuo con la banca e ci ha messo a disposizione un appartamento nel quartiere, dove viviamo con mia figlia di 2 anni. E’ un’opportunità per cambiare vita e vendere i miei quadri, anche se rimpiango il mio paese. Penso che tutti abbiano il diritto di esprimersi e vivere la propria vita – aggiunge Lucia Riina – Ho vissuto a Corleone da quando avevo 12 anni, epoca in cui mio padre fu arrestato. Ho avuto una vita normale. Oggi sono pittrice e madre di una bambina. Mio padre ha la sua storia, io la mia. Io sono stata al liceo, ho preso la maturità e ho studiato da commercialista. Non voglio essere associata all’immagine di mio padre, a tutto quello che è mafia. Voglio uscire da questa trappola. La mia vita è trasparente, non ho nulla da nascondere. Oggi sono a Parigi, lavoro in un ristorante e sono un’artista. Voglio essere conosciuta per quello che sono senza dover cambiare nome, scegliere uno pseudonimo. Ho cominciato con questo nome e con questo nome continuerò”.

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