Reggio Calabria, l’avvocato Chindemi (coordinamento liste civiche) sul processo a Valeria Falcomatà: “il dubbio non si prescrive mai”

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Reggio Calabria, l’Avv. Salvatore Chindemi responsabile del CLC Coordinamento liste Civiche su Valeria Falcomatà

“Come non ci siamo rallegrati, da avversari politici, per la condanna dell’ ex governatore Scopelliti, ancor oggi ristretto per scontare la sua condanna, riteniamo doveroso restare neutri , nel giudizio, dopo la sentenza di condanna di Naccari”. Lo afferma in una nota l’Avv. Salvatore Chindemi responsabile del CLC Coordinamento liste Civiche.

“A nessuno e’ consentito di esprimere compiacimenti per condanne penali e/o arresti che rappresentano sempre momenti di dolore e che devono necessariamente restare circoscritti nella sfera del privato dei soggetti coinvolti e nella necessaria dialettica processuale, peraltro, in quest’ ultimo caso, non ancora pervenuta alla sua conclusione.
Di converso non può essere negato, però , il diritto d’ avere opinioni sui comportamenti, più o meno leciti, di entrambi o sull’ intera classe politica che, storicamente, non disdegna quasi mai di esercitare in modo cinico e spregiudicato , se non addirittura delinquenziale, i privilegi derivanti da cariche o ruoli a loro assegnati.
Né ci rallegreremo se il 7 di Gennaio il sindaco Falcomata’ e la sua giunta saranno rinviati a giudizio, per lo stesso reato per cui l’ ex governatore della Calabria, ancora oggi, sta scontando quattro anni e sette mesi di reclusione : se accadrà , ci limiteremo a fare le indispensabili considerazioni politiche per la incredibile pretesa di riproporre una candidatura, peraltro in costanza di un giudizio, dopo i disastri perpetrati nei confronti di questa città , lasciata al “buio” per un tempo interminabile che non potrà certo essere ” risarcita ” della luce negata , da nessuna tardiva luminaria natalizia, che, peraltro, per suo destino, cessera’ inevitabilmente di brillare dopo la Befana .
Ma nella sentenza che il Tribunale penale ha emesso nei confronti, anche, dei coniugi Naccari/ Falcomata’ , ciò che più colpisce , sorprende ed amareggia e’ la mancata rinuncia alla prescrizione da parte di Valeria Falcomata’ , per la quale la pubblica accusa aveva chiesto 2 anni e sei mesi di reclusione.
Se da una parte non rinunciare, accettando, la prescrizione, rende sicuramente immune da una possibile condanna , dall’ altra, inevitabilmente, lascia , a tutti, il ragionevole dubbio della ipotizzata corresponsabilità per uno squallido ” imbroglio” che il cognome portato non avrebbe mai potuto consentire”.

“Perché si è scelto di essere accompagnati, per sempre, da questo intollerabile dilemma ?
Perché non sfidare orgogliosamente i giudicanti, ricercando pervicacemente la piena assoluzione, anche con il rischio di una possibile condanna, se si riteneva di essere supportati dalla propria onestà ?
Certo, si tratta di impermeabili scelte personali , ma, a volte, ci permettiamo di evidenziare, una condanna ( anche ingiusta) brucia meno di un ” rifugio” difensivo non farcito del dovuto decoro.
” Così va spesso il mondo…..” sospirava , realisticamente, Manzoni, descrivendo la notte degli imbrogli e dei sotterfugi.
Ma, per chi ha scelto di non farsi infibulare la coscienza, privandosi per sempre di piaceri benefici , decidendo di negarsi alla coniugazione prosaica dei verbi dettati dalla convenienza , può, ” …lenir le pene…” , facendo retroagire il tempo, fissandolo al ricordo di una giovanissima e meravigliosa Valeria che, in un tristissimo giorno di Dicembre, in modo straordinario , riuscì , salendo sul pulpito della Cattedrale , a saldare in modo miracoloso, per il luogo e per l’età, il suo insopportabile dolore di figlia, con quello di migliaia di persone, presenti e piangenti ,ancorandoli, per sempre, nel ricordo del padre.
Altri tempi”.

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