Alluvione in Calabria: “Regione risarcimenti o beffa?”

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Alluvione in Calabria del 12 agosto 2015: “La Calabria terra dei Santi e dei miracoli”

“La Calabria da sempre terra di santi ed anche dei miracoli, basti ricordare il più conosciuto tra tutti i santi, San Francesca da Paola, quanti miracoli ha compiuto nella sua vita, tra quelli più conosciuti a quelli meno conosciuti. Io penso che ancora oggi, da qualche parte ci stia osservando e proteggendo, altrimenti, non si può spiegare come mai, assistiamo almeno ad una calamità annuale senza avere tanti morti sulla coscienza, io aggiungerei coscienza politica”. Lo afferma in una nota l‘Associazione 12 agosto 2015.

“I più miracolati in assoluto sono proprio i nostri consiglieri regionali, ed il governatore Oliverio in primis, io spesso mi faccio delle domande, senza trovare a volte una giusta spiegazione, ma perché la Calabria è abbandonata a se stessa, perché i nostri politici non hanno assolutamente a cuore la vita dei loro corregionali, ma come mai, siamo sempre una regione in continuo stato di emergenza, come mai, ogni pioggia che cade procura danni ingenti, come mai, ogni volta la colpa passa dal sindaco alla regione, dalla regione ai consorzi di bonifica dai consorzi di bonifica ai cittadini che non rispettano il comunicato di non uscire di casa quanto vengono diramati i bollettini meteorologici,  che prevedono dalla pioggia a forti piogge, come li definisce la protezione civile da bollino arancione o addirittura rosso. Ebbene, dopo tutte queste domande, io ne vorrei fare una io ai politici calabresi, perché non vi fate realmente portavoce dei problemi della nostra amata e sfortunata regione?”

“Perché dobbiamo attendere, ogni volta che il Governatore della Calabria dichiari lo stato di calamità o di catastrofe naturale, quando invece basterebbe assieme agli operai regionali, comunali o della protezione civile di fare una normalissima ed ordinaria amministrazione sui territori e pulizia degli stessi. Bisognerebbe iniziare dalle singole amministrazioni comunali, che devono mantenere in buona efficienza fossi, scoli, tombini, fiumare, per passare alla regione mantenere puliti i torrenti i fiumi o altro, per non parlare di quello che invece spetta alla provincia oppure ai consorzi di bonifica. Ebbene, nessuno di questi Enti fa nulla, aspettano la disgrazia e poi si affidano con le preghiere ai Santi che li proteggano, dalle ingenti morti che potrebbero accadere ad ogni pioggia, oppure, dai possibili avvisi di garanzia da parte della magistratura, in quanto, non hanno ottemperato in tempo e per legge  a tutto quello che spettava loro da fare, basti ricordare tra i più recenti, il grave incidente delle gole del Raganello, per poi, ancora ricordare l’alluvione di Vibo Valentia o le sue morti ignare di tutto, per poi, ancora ricordare le alluvioni della Locride o quelle più vicine al nostro territorio della città di Corigliano Rossano, avvenute solo tre anni addietro, dove, solo per un puro miracolo non ci sono state le vittime, in quel caso, anche se abbiamo appreso (dalla famiglia) qualche mese addietro una vittima c’è stata, ed è stato il giovane 21 enne Stefano Scaglione che nel corso dell’alluvione ha subito uno shock tale da essere ricoverato in ospedale decedendo dopo tre giorni, ma per l’enorme quantità di acqua e fango le morti potevano essere proprio tante, anche in virtù dell’orario, ed anche il quel caso, i Santi sono intervenuti in nostro soccorso, in quel caso lo stesso sindaco di Rossano la città più colpita dell’alluvione del 2015,  gridò la miracolo compiuto dalla madonna della Achiropita”.

Ma per quanto ancora dovremmo affidarci ai miracoli, e non alla normale manutenzione e prevenzione? 

Il Governatore della nostra regione, va da sempre recitando questa filastrocca, non ci sono i soldi, non dipende da me, sono eventi calamitosi naturali, io invece dico, sono tutte morti ed incidenti evitabili dal primo all’ultimo, chiedere lo stato di emergenza, vuol dire spendere molti denari pubblici, ma spendendoli in emergenza non verranno risolti realmente i problemi, bensì, saranno solo spesi per le emergenze immediate, senza eliminare la causa, ma solo un paliativo una pulizia estetica. Invece, spendendo i soldi che anno per anno, sono messi a disposizione dalla stessa Europa, ma anche dal governo centrale, con dei seri progetti, con una spesa magari anche in progetti a più lunga scadenza, stanziando da parte della Regione della Provincia dagli stessi Comuni  anno per anno una somma per la normale manutenzione, non solo, ci sarebbe alla lunga un risparmio per tutti i contribuenti, ma si eliminerebbero per sempre, quelle morti dovute alla superficialità, che i nostri politici continuano a chiamare emergenze o calamità naturali. Quindi, basta affidarsi ai miracoli, ma affidiamoci a politici preparati e che realmente tengono a cuore le sorti del nostro territorio e dei nostri corregionali. In ultimo, ma non per ultimo, dobbiamo notare che ancora una volta, la nostra amata Regione, assieme alla Protezione Civile, ci fa compilare dei modellini, con questi, sarebbe la terza volta, dove grazie alla compilazione di queste domande, la popolazione alluvionata dal tragico evento del 15 agosto 2015, che ha colpito le città di Corigliano e di Rossano, dovrebbero vedere riconosciuti i propri diritti di cittadini italiani, di quei diritti tanto agognati, proprio come i cittadini del nord del nostro amato paese. Ma purtroppo, io temo, che anche questa volta la compilazione di queste domande sempre più voluminose e complicate, non giungano a nulla. Credo invece, che l’unica utilità sia quella di farci stancare, spazientire, come se fosse una corsa ad ostacoli per vedere quanti cittadini giungano alla compilazione della decima o ventesima domande di risarcimento. Sinceramente dopo tre anni di attesa, compilazione moduli, domande e quant’altro l’Associazione Alluvionati si sarebbe aspettato una lettera dalla Regione o dal Comune per richiedere l’IBAN di accredito dell’importo ristoratore e non un altro guazzabuglio di carte da compilare”.

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