Reggio Calabria, Liberi e Uguali sulle dichiarazioni di Pillon sull’aborto: “Parole intollerabili ed offensive”

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Liberi e Uguali Reggio Calabria: “Le parole del senatore un oltraggio ai sacrosanti principi di autodeterminazione delle donne”

“Le parole sono importanti perché lasciano tracce, le parole presuppongono pensieri ed i pensieri formano idee o ideologie; le parole spesso sono leggere, si dice le porti via il vento, ma hanno un peso specifico .La parola aborto per una donna è spesso termine  omesso, la “definizione tabù” di un’esperienza vissuta nel silenzio e nella solitudine, sebbene ogni giorno si contano milioni di donne che abortiscono volontariamente, una scelta affatto semplice, che rimanda spesso ad un vissuto di reale difficoltá, ad una storia sovente fatta di violenza, di povertà, di soprusi, di melanconia e solitudine, ma anche in molti casi in risposta a volontà libere da intima sofferenza, pura volontà di  autodeterminazione, insindacabile. Una scelta quasi sempre tutta al femminile che costa cara alle donne perché  difficilmente sostenute in questo percorso, abbandonate in condizioni di emarginazione ed isolamento.

Ascoltando le affermazioni del senatore Pillon appare assai riduttivo ed oltremodo aberrante credere di potere a tutti i costi costringere una donna a scegliere di proseguire una gravidanza indesiderata, finanche offrendole ingentissime somme, come se l’aborto in tutta la sua spirituale complessità fosse da intendersi sempre e solo scelta legata alla propria condizione economica, facilmente risolvibile “monetizzando” la libertà di scelta delle donne sul proprio corpo. Quanto distanza dal profondo sentire di una donna, quanto spiccio pressappochismo sull’indagine introspettiva verso chi affronta, spesso in assoluta solitudine, un momento di grande difficoltà emotiva come sempre è la scelta di rinunciare alla propria gravidanza per ragioni spesso personalissime di cui non dover rendere conto che a se stesse.

Nel passato le donne abortivano clandestinamente e nel chiaroscuro di quel dramma emotivo in molte morivano. Oggi le donne sono tutelate, ricevono giusta protezione dal sistema sociosanitario, ma quell’onta ancora rimane, si sente nei racconti di chi vive questa esperienza e viene non guardata, non ascoltata, giudicata in silenzio, accovacciata in corsia con le partorienti, senza riguardo, come per punirla e ricordarle come colpa la decisione di interrompere la gravidanza, senza che ad alcuno importi della vita che lei porta addosso e delle sue reali difficoltá esistenziali. Caro Senatore, la leggerezza con cui tratta questo argomento è intollerabile ed offensiva, un oltraggio ai sacrosanti principi di autodeterminazione delle donne, diritto che noi rivendichiamo a voce piena contro qualsivoglia tentativo di limitare la nostra intangibile libertà“- è quanto dichiara il Circolo Reggio Sud Liberi e Uguali.

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