Acqua a Messina, i sindacati: “No a figli e figliastri. Giusto l’appello del CdA Amam, però…”

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Filcetem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil: “Niente figli e figliastri”, ma risposte razionali e trasparenti quanto rapide e rivolte a soddisfare criteri di efficacia ed efficienza, come chiedono i cittadini di Messina”

Siamo contenti che il nuovo CdA dell’Amam faccia appello al concetto di uguaglianza rispetto al diritto di un servizio idrico efficiente e accessibile in egual misura da tutti i cittadini di Messina. Su questo piano ci troviamo in totale sintonia con il CdA, non fosse altro perché tale diritto – oltre a fare riferimento a un bene inalienabile come l’acqua – è (o dovrebbe essere!) conseguenza del fatto che per la resa di un servizio efficiente i cittadini pagano le bollette. Spiace però che, nel farsi paladini della rettitudine, poi si sottovaluti che altri come queste organizzazioni sindacali – da tempo immemore – segnalano la difficoltà che AMAM ha nel poter rendere un servizio adeguato di intervento e manutenzione sulla rete idrica di Messina. E tale difficoltà non nasce certo dal fare quei “figli e figliastri” di cui si parla, visto che l’atteggiamento dei dipendenti dell’amam è stato sempre professionalmente ineccepibile e in ogni occasione rivolto a garantire il diritto sacrosanto di tutti i cittadini di Messina di avere l’acqua al rubinetto di casa. Piuttosto sono anni che il sindacato denuncia – come fino a qualche giorno fa – la endemica carenza di personale all’AMAM che nel corso degli anni ha ridotto all’osso la pianta organica fino a renderla insufficiente a garantire i livelli minimi di assistenza e manutenzione sulla rete idrica che a Messina – come abbiamo imparato in questi anni – avrebbe bisogno di interventi radicali oltre che quotidiani. Inutili, pertanto, ci sembrano i proclami che pure, almeno nella loro componente etica, non possiamo che condividere.  Più utile ci sembra, invece, mettere mano a soluzioni rapide, quanto trasparenti e legittime, per dare respiro alla pianta organica dell’AMAM, avviando al più presto le procedure per i concorsi pubblici rivolti alle assunzioni di personale qualificato, senza perdersi in inutili “giochi delle tre carte”, che produrrebbero da parte di palazzo Zanca soluzioni tipo l’utilizzo temporaneo di personale, senza oggi riuscire a capire da dove prenderlo e come impiegarlo. Una soluzione questa che manterrebbe comunque precario e ridotto il servizio e favorirebbe logicamente nei vari cicli di impiego solo il ricorso agli appalti. Insomma un servizio certamente meno trasparente, ma in compenso più “precario”, più “ridotto” e più “caro” per i cittadini. Urge reclutare lavoratori con competenze specifiche nelle mansioni che servono – nel caso di specie all’AMAM – a garantire efficienza e professionalità nel servizio da rendere alla città. Il servizio, infatti, si migliora solo disponendo di figure tecniche adeguate che vadano ad implementare quelle che già all‘AMAM esistono ma che non sono più numericamente sufficienti. “Niente figli e figliastri”, quindi, ma risposte razionali e trasparenti quanto rapide e rivolte a soddisfare criteri di efficacia ed efficienza, quello che il cittadino di Messina chiede e che il sindacato sottoscrive. Su questo – è facile – siamo tutti d’accordo! Meno lo saremo se i proclami si perderanno nel qualunquismo. Vedremo…” è quanto dichiarano Foti (Filcetem-Cgil Messina), Trimboli (Femca Cisl Messina) e Caruso (Uiltec-Uil Messina).

 

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