La SaCal e lo sviluppo dell’Aeroporto dello Stretto “Tito Minniti” e della Città di Reggio Calabria

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L’Aeroporto dello Stretto e lo sviluppo di Reggio Calabria con la SaCal

Anche se le sorti dell’aeroporto “Tito Minniti” continuano ad essere al centro dell’attenzione politica cittadina, i dati resi noti da Enac sul flusso dei passeggeri, che anche quest’anno hanno fatto registrare un calo considerevole rispetto allo scorso anno, mettono plasticamente in evidenza una situazione decisamente allarmante. Se lo scalo reggino dovesse chiudere, la città vedrebbe pesantemente compromessa non solo la mobilità dei reggini, considerato che la città è anche priva dell’alta velocità ma anche il suo sviluppo economico e turistico.

La città di Reggio, per la sua posizione geografica, è destinata ad avere proprio dal turismo un futuro radioso e promettente, ma se questa sua naturale vocazione non sarà opportunamente sfruttata e incanalata dall’Amministrazione Comunale dentro una progettualità concepita in termini manageriali e con una struttura aeroportuale valida ed efficiente, vuol dire che Reggio sarà destinata a rimanere sempre più isolata ed emarginata. “Alitalia”, poco tempo fa, aveva annunciato la volontà di ridurre i voli con le città di Roma e Milano, mentre il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Toninelli ha assicurato i reggini che i voli con Roma e Milano saranno ripristinati e che “la Calabria e tutto il sud si avvicineranno al resto del paese”. Si tratta di decisioni senza dubbio interessanti perché portano a pensare che questo Governo ha intenzione di rendere gli aeroporti calabresi, compreso il “Tito Minniti”, degli scali attivi e competitivi. Il ripristino, da parte di “Alitalia”, dei voli con Milano e l’aumento di un ulteriore volo con la città di Roma è una notizia che, rispetto al pericolo di chiusura dell’aeroporto cittadino, assume un grande significato, ma è solo un piccolo passo in avanti. E’ la prima volta che un ministro delle infrastrutture punta l’attenzione politica sulla necessità di migliorare la mobilità dell’utenza meridionale e calabrese utilizzando espressioni chiare ed esplicite.

Se non si tratta di promesse che rispecchiano l’agire di quella politica spenta ed omologata che la stragrande maggioranza degli italiani ha bocciato con il voto del 4 marzo scorso, i risultati si poterebbero realmente vedere. Se poi dai propositi di Sacal dovesse invece venire fuori una soluzione tampone, gli espedienti non potranno essere vantaggiosi nè per la città nè per il suo aeroporto. Ecco perché è necessario che su questa questione l’Amministrazione Comunale, la deputazione Reggina, l’Università Mediterranea e la Camera di Commercio, concentrino le loro energie e spingano Sacal ad andare oltre il ripristino del numero dei voli con Roma e Milano, anche perché queste soluzioni, come altre simili che nel corso degli anni si sono succedute, saranno destinate, con molta probabilità, a fallire dopo qualche anno. Sacal, per l’aeroporto dello stretto, deve predisporre un vero e proprio piano di rilancio, concepito e gestito in termini manageriali, di modo che la città di Reggio Calabria possa essere collegata, tenuto anche conto della sua posizione geografica baricentrica nel contesto del bacino del Mediterraneo,non solo con le maggiori città italiane ed europee, ma, attraverso dei voli charter, anche con Hub internazionali per riuscire a dirottare, nella città dei bronzi, un flusso importante di turisti sia italiani sia stranieri. Sono queste le soluzioni, unitamente ad una revisione dei titoli di viaggio che dovranno essere competitivi, che potranno dare alla città la possibilità di risalire la china, qualificarsi come città turistica e uscire da una condizione di isolamento ed emarginazione.

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Qualsiasi azione di rilancio del “Tito Minniti” non può considerare come degli estranei gli utenti che popolano sia  la fascia ionica sia quella tirrenica del comprensorio reggino. Il Sindaco della città metropolitana deve incominciare sin da subito a predisporre una serie di iniziative e progetti destinati a consentire agli utenti di questo ampio bacino di poter raggiungere lo scalo reggino in modo agevole e veloce e, al tempo stesso, affermare una progettualità destinata a migliorare, attrezzare e rendere più attraente il litorale e i siti archeologici cittadini dentro cui collocare il punto di forza rappresentato dal museo della Magna Grecia. L’obiettivo deve essere quello, attraverso la creazione di pacchetti di viaggio predisposti e concordati tra gli imprenditori locali e importanti tour operator, di dirottare verso la città non solo flussi notevoli di turisti, ma di  determinare in tutti coloro che si affacciano per la prima volta nella città di Reggio Calabria, il desiderio e la volontà di poterci ritornare.

Foto StrettoWeb / Salvatore Dato

Se poi il  Sindaco Falcomatà riuscirà a stabilire con il Comune della dirimpettaia Messina una giusta interlocuzione con l’obiettivo di orientare l’utenza messinese, mediante opportune agevolazioni, verso l’aeroporto di Reggio anziché di Catania, vorrà dire che il “Tito Minniti” sarà destinato realmente a diventare e qualificarsi come l’aeroporto dello stretto. Oggi, nessuna iniziativa turistica e commerciale potrà collocarsi sul mercato e avere successo se non viene sostenuta da una progettualità affidata a persone in grado di concepire le cose in termini manageriali. Questa è la grande scommessa dentro cui collocare e far ruotare il futuro economico e turistico della città, altrimenti Reggio Calabria sarà destinata a rimanere un grosso paese, un agglomerato di persone che non riuscirà mai ad assumere nemmeno le modeste sembianze di una città turistica e di una città metropolitana. Per questo al Sindaco Falcomatà continuo a dire: Hic Rhodus hic salta.

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