Reggio Calabria, Tripodi sul Piano Periferie: “tagli alla nostra città per circa 58 milioni di euro”

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Piano Periferie, Alex Tripodi (LeU) : Tagli alla nostra città per circa 58 Milioni di euro, operazione scellerata del governo M5S-Lega a danno dei comuni

“La notizia che il governo guidato dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega Nord, ha deciso di tagliare 4 miliardi di euro ai comuni italiani, compresi ben 58 milioni per la città  metropolitana di Reggio Calabria (18 MLN per il comune di Reggio Calabria e altri 40 per I comuni della città metropolitana),  le quali risorse erano destinate alla riqualificazione delle periferie, ci sembra una scelta dannosa e deleteria che indebolisce i territori e la sua capacità di crescita e sviluppo” ad affermarlo è il segretario provinciale di Art.1-Mdp per la Costituente di Liberi e Uguali Alex Tripodi e la segreteria provinciale. “La questione del blocco del piano periferie, emergente dallo snaturamento del provvedimento finale del decreto mille proroghe -prosegue Tripodi- è una vicenda dai contorni ambigui che rischia di danneggiare pesantemente la progettualità amministrativa nel nostro territorio e costituisce un gravissimo danno per la comunità reggina , scippata di ingenti risorse e con l’obiettivo di ridurre piuttosto che aumentare la lotta al degrado urbano”.

“Di questa scelta -afferma Tripodi- vanno interrogati i rappresentanti istituzionali e locali delle forze di Governo, Lega Nord e Movimento 5 Stelle, responsabili del blocco dei finanziamenti ai progetti di riqualificazione delle periferie; Proprio il Ministro Salvini potrebbe e dovrebbe rispondere ai calabresi visto che è stato eletto qui. In tal senso – afferma il coordinamento Art.1-Mdp per Leu- condanniamo l’ assordante e drammatico silenzio dei rappresentanti istituzionali della maggioranza di governo, i quali tempestivamente in campagna elettorale avevano promesso nuovi investimenti e attenzione per le periferie, per poi smentire se stessi con questo scellerato provvedimento. Preso atto della sentenza numero 74/2018 della Corte Costituzionale, la quale non crea nessun automatismo rispetto alla gestione dei fondi e soprattutto non ci spiega perché i finanziamenti già approvati debbano essere messi in discussione, laddove si potrebbe banalmente aumentare le risorse. Per questo –conclude Tripodi- non possiamo che condannare l’azione di governo a danno del territorio reggino da parte dei partiti politici di maggioranza, Lega e M5S, e richiamare i rappresentanti istituzionali locali ad una difesa del territorio e delle proprie esigenze dentro le dovute sedi, chiarendo la posizione di tutte le singole forze politiche e dei loro rappresentanti ed impegnando tutto il territorio in una battaglia politica comune utile per il suo sviluppo e la sua crescita sociale ed economica. Riteniamo utile, inoltre, allegare per chiarezza il comunicato stampa dei senatori di Liberi e Uguali, i quali, considerano uno snaturamento la scelta del governo di bloccare il piano periferie rispetto alle finalità proprie del provvedimento approvato e chiedono pertanto che la situazione venga chiarita se non ribaltata alla Camera: «Sul Piano periferie si è creata una situazione di totale caos che il governo ha l’obbligo di chiarire immediatamente. La finalità dell’emendamento approvato al Senato, per come era stato esposto, era quello di evitare il blocco delle risorse in conseguenza del pronunciamento della Corte costituzionale sull’illegittimità del mancato coinvolgimento delle Regioni e di recuperarle allocandole in un apposito fondo per i comuni” . 

“Alla Camera, noi come Liberi e Uguali presenteremo un emendamento, specificando che gli investimenti dei Comuni che possono partire non devono essere né bloccati né rinviati e confermando l’impegno nei confronti delle periferie del Paese. Se il governo intende invece utilizzare la norma per bloccare il Piano periferia deve dirlo apertamente e assumersene la piena responsabilità. Noi saremo in prima linea in difesa del territorio, pronti alla battaglia nelle aule parlamentari,  tramite il nostro Deputato calabrese Nico Stumpo”, conclude Tripodi.

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