“Kalavrìa – La terra dei Greci di Calabria”: il documentario made in Sant’Eufemia che racconta l’area ionica del reggino

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Davide Carbone e l’autore Freedom Pentimalli hanno realizzato il documentario “Kalavria – La terra dei Greci di Calabria”, una produzione made in Sant’Eufemia d’Aspromonte

Secondo l’ISTAT solitamente gli italiani guardano in media al cinema almeno tre film l’anno. Per il 2018 cari calabresi fate in modo che uno di questi sia il documentario “Kalavrìa – La terra dei Greci di Calabria”, una produzione indipendente made in Sant’Eufemia d’Aspromonte ed incentrata sull’area ionica del reggino, quel luogo lungo le pendici della vallata in cui scorre la fiumara dell’Ammendolea, in cui il tempo sembra essersi fermato e dove insistono le ultime micro comunità parlanti il greco calabro, una lingua minoritaria millenaria.

Questa pellicola è importante perché destinata a diventare una pietra miliare della cinematografia regionale. È ben fatto, il regista Davide Carbone e l’autore Freedom Pentimalli ci hanno messo sangue e sudore nel realizzarlo, ma la vera cosa per cui questo film è importante è la lingua: lì sentirete parlare tante lingue greche (tutto opportunamente sottotitolate). Tante lingue perché il greco non è unitario. C’è quello di Grecia, c’è quello di Cipro, c’è quello di Calabria che a sua volta si fraziona ancor più tra le varianti di Gallicianò, Roghudi e Bova, tutte giuste e tutte con una sfaccettatura particolare da regalare. Attenzione, è un documentario che suscita emozioni e reazioni, verrà da piangere nel vedere come si è negli anni Settanta compiuto un genocidio linguistico ad opera dello Stato e si rinfrancherà il cuore nel vedere come i pochi giovani di questa lingua abbiano avuto la forza di ricominciare a parlare a Duemila inoltrato. Ma basta spoiler, passiamo ad altro.

“Kalavrìa – La terra dei Greci di Calabria” è stato girato sul campo e finanziato sul web. Non è presente nei cinema, non ce n’è stata la forza economica per pagarne la distribuzione. Regista ed autore sono però contattabili attraverso l’omonima pagina facebook. Per chi vuole essere partecipe di un atto rivoluzionario, gli basterà contattarne questi ragazzi ed organizzare una proiezione. La prima si è svolta a Gallicianò, la prossima chissà? Buona visione!

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