Teresa De Sio ad Ecolandia: “Il Sud ha bisogno di questi eventi. FaceFestival? Una gran figata”

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Reggio Calabria: un pubblico attento e partecipe quello del Parco Ecolandia per il concerto della bella, libera e indipendente Teresa De Sio

Un pubblico attento e partecipe quello del Parco Ecolandia per il concerto della bella, libera e indipendente Teresa De Sio. Un pubblico d’eccezione per la prima serata del FaceFestival 2018, che è rimasto in silenzio nei momenti musicali di essenza coinvolgente, ma si è alzato a ballare sul finale con la micidiale versione di “Tammurriata Nera”. Prima dell’inizio del concerto i direttori artistici Paolo Giosuè Genoese Paolo Albanesehanno spiegato cosa accadrà di diverso quest’anno al FaceFestival, con nove serate, tre anteprime nazionali e trentatré artisti “Rispetto agli altri anni– spiega Genoese –vi è una nuova area dedicata alle opere di grandi dimensioni (unlimited)e in più molte opere rimarranno a corredo del Parco per far diventare Ecolandia un museo all’aperto di arte contemporanea della Città Metropolitana”. Le tante sfaccettature di Teresa De Sio si riflettono nell’atmosfera magica del posto, perché come ha sottolineato a inizio concerto, Reggio Calabria verrà ricordata per la bellezza di questo luogo, pochi così belli in Italia. Il tour 2018 “Il pensiero meridiano”rappresenta un excursus nella carriera e nelle collaborazioni di Teresa che diventa portavoce ed interprete di voci e narrazioni di grandi scrittori, artisti, poeti e narratori che hanno raccontato il Sud. “Il titolo del tour – chiarisce l’artista poliedrica –prende il nome da un libro di Franco Cassano, che ha raccontato molto bene la nostra penisola e il nostro Sud. Ho voluto far immaginare a chi ascolta che la stessa filosofia della vita può essere raccontata da un filosofo, da un pensatore, da uno scrittore, da un cineasta e da un musicista e che alla fine tutte le arti sono uguali anche se tendono tutte alla perfezione della musica, e tutte possono rappresentare il pensiero, il pensiero meridiano”. Le piace ricordare alcuni dei più potenti che hanno utilizzato la loro forza emotiva nel raccontare il nostro Sud, come Domenico Modugno, che ha inventato una sorta di pan-meridionalismo, tra napoletano e il siciliano, una lingua di mezzo, recuperando un po’ il Regno delle Due Sicilie, recuperando la memoria, anche quella dei briganti, con una canzone bellissima e struggente di Modugno che racconta proprio i briganti come dei lupi nascosti nella montagna. Tutte le sue canzoni sono come i figli, ma voglia ‘e turnà è poesia allo stato puro, e si allaccia perfettamente al tema del FaceFestival 2018, partire, (pensare), tornare. Guarda e ride e te vò tuccà,nun se ferma mai,voglia ‘e verè… na scusa pecchè vò restà. Riferendosi al FaceFestival incastonato nel tempio della cultura Ecolandia, la De Sio dice: “Entrare qui al Forte è una gran figata. Il Sud è tanta roba e ha bisogno di eventi come il FaceFestival, perché mette insieme l’arte, la cultura, il viaggio, il pensiero e quindi anche il pensiero meridiano e perché il Sud deve rinascere da sé stesso, dalla volontà, dalla forza, dalle coscienze, dalle intelligenze e le attività delle singole persone”.

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