A Reggio Calabria la presentazione del volume di Elena Santagati

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A Reggio Calabria la presentazione del volume di Elena Santagati dal titolo Timoleonte – ἱερὸς ἀνήρ tra storia e propaganda

Nell’ambito delle attività culturali promosse dall’Associazione Anassilaos, giorno 19 luglio alle ore 21,00 presso il  di San Giorgio al Corso , la Professoressa Carmela Raccuia e il Professore Daniele Castrizio presenteranno il volume di Elena Santagati dal titolo Timoleonte – ἱερὸς ἀνήρ tra storia e propaganda (Koinos Logos 2018).  A introdurre l’incontro sarà il Dott. Luca Pellerone, Vicepresidente Anassilaos Giovani. Nella storia della Sicilia greca l’attività politica e militare del corinzio Timoleonte costituisce un importante anello di congiunzione ed al contempo un punto di snodo tra la tirannide dei due Dionisii e la basileia di Agatocle. Personaggio decisamente controverso, Timoleonte nella moderna storiografia ha goduto di un’ampia fortuna fondamentalmente legata alla straordinaria fioritura della ricerca archeologica avviata nella Sicilia dell’immediato dopoguerra. L’entusiasmo suscitato dai molteplici, preziosi contributi forniti dall’archeologia, combinati con l’immagine agiografica del Corinzio restituita dalle fonti letterarie, indusse gli studiosi ad attribuire i meriti della rinascita demografica ed economica dell’isola all’attività politica e militare del Corinzio in Sicilia, amplificando ed enfatizzando la figura dell’uomo, del condottiero e dello statista. Negli anni la diffusa visione entusiastica è stata ridimensionata grazie ad una revisione dei dati archeologici e ad una rilettura critica delle fonti letterarie che hanno consentito una ricostruzione delle dinamiche storiche più obiettiva. E’ innegabile che la Sicilia nella lunga epoca dionigiana avesse risentito sul piano sociale, economico e politico delle continue guerre condotte da Dionisio I contro i Cartaginesi; alla morte  del tiranno, essa era divenuta per decenni teatro di violenti contrasti – ideologici e militari– tra Dionisio II e Dione, era piombata nel particolarismo politico e in logoranti lotte di potere ingaggiate dai nuovi τύραννοι e δυνάσται, si era rassegnata a subire le antiche pretese egemoniche dei Cartaginesi sulla Sicilia centro-meridionale ed orientale e persino le ingerenze puniche negli assetti politici della stessa Siracusa.  In questa disastrosa cornice storico-politica, il Corinzio si materializzò come l’uomo, scelto dal dio, straordinario in un momento straordinario, capace, nonostante i pochi uomini ed i pochi mezzi, di riportare pace e prosperità in una terra martoriata da decenni di lotte, divenendo il campione della eleutheria siceliota contro il barbaro e contro la tirannide.  Eppure fino al 344 a.C., anno della spedizione in Sicilia, le fonti non ricordano in alcun luogo il nome di Timoleonte prima della sua nomina a capo dell’impresa, salvo un breve riferimento a precedenti pubblici e privati in Corinto in funzione dei quali è necessario leggere l’esperienza siciliana dello stratega. Egli fu infatti protagonista di un importante avvenimento di natura politico-familiare in un tempo non ben definito: l’assassinio del fratello Timofane, aspirante ‘tiranno’ in patria. Giunto in Sicilia con pochi mezzi e con il solo appoggio di Reggio e di Andromaco di Tauromenio, Timoleonte, in soli otto anni, riusciva a liberare la Sicilia dai tiranni e dagli stranieri, a difendere l’identità e a restituire la libertà alle poleis greche, a ripopolare l’isola imprimendo – come concordemente sottolineano Nepote, Diodoro, Plutarco– un nuovo impulso alle attività economiche, agricole ed edilizie, a dare inoltre alle città riunite, sotto la guida di Siracusa, leggi giuste. Un consuntivo trionfale che provoca comunque lo storico moderno a ripercorrere, con sguardo attento e vaglio critico, le tappe di un percorso militare, politico, economico e propagandistico sapientemente costruito intorno ad un personaggio carismatico.

 

 

 

 

 

 

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