L’Italia rischia di essere condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per aver riportato in Libia 108 migranti recuperate a bordo di un gommone. “Potrebbe accadere”, dice Marina Castellaneta, ordinario di diritto internazionale a Bari e prosegue “in base a tutte le Convenzioni internazionali lo Stato deve fare in modo che chiunque faccia richiesta di asilo venga tutelato e seguito in questa richiesta. E dunque ha l’obbligo che le sue navi, quelle che battono la sua bandiera, non effettuino dei respingimenti”. L’Unhcr, d’altra parte ha accusato: “la Libia non è un porto sicuro e questo atto potrebbe comportare una violazione del diritto internazionale”. “La Guardia Costiera Italiana non ha coordinato e partecipato” ha dichiarato Salvini. E la Guardia costiera italiana aggiunge che le operazioni “si sono svolte sotto il coordinamento della Guardia costiera libica che ha gestito l’intera operazione”.